Saturno, le 128 nuove lune scoperte dagli astronomi

La prima luna di Saturno fu scoperta nel 1655 dall’astronomo Christiaan Huygens. A quasi quattro secoli di distanza, gli scienziati continuano a scoprire satelliti naturale del pianeta. Un recente rapporto ha aggiunto ufficialmente 128 nuove lune al gigante gassoso ad anelli, portando il numero totale di corpi vincolati alla sua forza di gravità a 274, quasi tre volte quello di Giove (che si ferma a “soli” 95).

Saturno, le nuove lune sono ben 128

Le 128 lune sono state scoperte da un team di astronomi provenienti da università di Taiwan, Canada, Stati Uniti e Francia con l’aiuto del telescopio Cfht (Canada-Francia-Hawaii), che si trova presso un osservatorio in cima a una montagna nell’oceano Pacifico. Nell’ambito di osservazioni condotte tra il 2019 e il 2021, il gruppo aveva già individuato 62 satelliti aggiuntivi intorno a Saturno, una scoperta che li ha spinti a proseguire l’esplorazione che nel 2023 ha permesso di trovare le altre. Ora l’Unione astronomica internazionale (Uai) ha ufficializzato i “nuovi arrivati”.

In questo caso non parliamo satelliti appariscenti come Titano, Rea, Giapeto o Encelado. Secondo un comunicato dell’Università della British Columbia, le lune in questione sono rocce a forma di patata con diametri di pochi chilometri. È probabile che siano resti di satelliti più grandi che si sono scontrati tra loro attorno a Saturno negli ultimi 100 milioni di anni.

Per il momento anche la nomenclatura non è niente di speciale. L’Uai ha temporaneamente assegnato alle lune nomi simili a quelli degli asteroidi, composti cioè da una serie di numeri e lettere. Quelli definitivi verranno stabiliti più avanti e saranno ispirati a divinità galliche, norrene e degli inuit canadesi.

Che cos’è una luna

Il concetto di satellite naturale – o luna, come viene anche definito colloquialmente – genera spesso confusione tra gli appassionati di astronomia. Formalmente il termine indica un corpo non artificiale che orbita attorno a un pianeta o a un oggetto di dimensioni considerevoli. La genericità delle definizione fa però sì che vengano considerati lune oggetti grandi quanto il pianeta Mercurio (come Ganimede, il satellite più grande di Giove), altri con proprietà uniche (è il caso di Encelado e del suo oceano) e altri ancora così piccoli da essere invisibili e insignificanti per il loro stesso pianeta. A questo si aggiunge il fatto che anche gli asteroidi possono avere satelliti naturali. E senza dimenticare infine le quasi-lune.

Di norma più un pianeta è grande, più sono i suoi satelliti naturali. Il fenomeno si spiega con il fatto che una massa maggiore esercita una maggiore attrazione gravitazionale e “intrappola” un numero maggiore di oggetti spaziali (che di solito sono anche più grandi, dal momento che parte della materia che ha formato il pianeta probabilmente ha anche dato origine a corpi più piccoli nei suoi pressi).

Giove ha un totale di 95 lune, di cui solo otto sono regolari (cioè le più vicine al pianeta). Urano, un altro gigante gassoso, conta 28 satelliti, contro i 16 di Nettuno, i due di Marte e l’unico della Terra. Fanalino di coda Mercurio e Venere, che non ne possono vantare nemmeno uno.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

Fonte : Wired