Nello specifico, la ricerca rileva inoltre che l’Sdg 1, che si concentra sull’eliminazione della povertà, ha una relazione positiva con la maggior parte degli altri obiettivi, mentre l’Sdg 12, che promuove il consumo e la produzione sostenibili, spesso richiede compromessi con altri impegni.
“Gli attuali modelli di produzione e consumo non sono in linea con gli obiettivi climatici e influiscono negativamente sugli altri Sdg. Se aspiriamo a un futuro migliore, dobbiamo agire ora“, afferma il team dell’Unam.
Come aggiustare la rotta
Lo studio ha anche identificato differenze significative nei progressi degli Sdg sulla base di fattori geografici, culturali e socio-economici. I paesi dell’Africa e dell’Asia, che hanno livelli di pil più bassi, mostrano miglioramenti limitati sul fronte di obiettivi come l’eliminazione della povertà, la parità di genere e l’accesso alla salute e al benessere, mentre eccellono nell’azione per il clima e nel consumo responsabile. Al contrario, le economia più sviluppate incontrano difficoltà nel bilanciare la crescita economica con la sostenibilità ambientale, un aspetto che riflette la complessità di raggiungere gli Sdg nella loro completezza.
“È importante notare che queste correlazioni sono globali. Idealmente, dovrebbero essere tutte positive o vicine allo zero, a indicare che le azioni di un paese verso un obiettivo non influiscono negativamente sugli altri. Per raggiungere questo obiettivo, sarebbero necessari sia gli sforzi interni di ciascun paese sia la cooperazione internazionale negli aspetti economici, politici e sociali“, spiegano i ricercatori dell’Unam.
Gli scienziati spiegano che il nuovo studio permette di descrivere accuratamente le dinamiche regionali, facilitando così l’attuazione di politiche adatte alla realtà geografica e socio-economica di ciascun paese. Aggiungono poi che le crisi sanitarie, ambientali, economiche e sociali globali hanno influenzato in modo significativo il progresso degli Sdg, generando battute d’arresto in alcune regioni a diversi livelli. “Sebbene il cambiamento climatico abbia un impatto globale, i suoi effetti e la sua risposta variano a seconda delle caratteristiche locali di ogni paese“, afferma il team.
I ricercatori mettono in guardia sul fatto che anche negli scenari più ottimistici il ritardo accumulato verso il loro raggiungimento è notevole. Ne deriva che per mantenere fede agli impegni presi è necessario rivalutare le strategie in atto.
“È chiaro che gli attuali approcci individuali non funzionano in modo efficace per la maggior parte dei paesi. Per raggiungere questi obiettivi potrebbe essere necessario un nuovo approccio sistemico, che potrebbe comportare la creazione di nuovi Sdg che si basino non solo sugli sforzi nazionali, ma anche su una rete di cooperazione tra paesi con caratteristiche comuni“, concludono.
Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.
Fonte : Wired