È ormai diventato un appuntamento costante. Come da oltre trent’anni a questa parte, oggi, 14 marzo, si festeggia il Pi Day, la giornata che celebra il pi greco (π). Perché questa data? Semplice, perché nella tradizione anglosassone di anteporre il mese al giorno è il 3/14, che suona proprio come l’indimenticabile numero irrazionale e le sue due prime cifre decimali: 3,14. Ma perché il π è così importante nelle nostre vite?
Cos’è il pi greco
Facciamo in primis un velocissimo ripasso. Il pi greco, rappresentato da π, è una costante che descrive il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Si tratta di un numero irrazionale, con infinite cifre decimali. Tant’è che tempo fa ne è nato un gioco: una pagina che consente di cercare il proprio numero fortunato dentro la sequenza del π (qui). Periodicamente, poi, si stabiliscono nuovi record di calcolo, come quello del 2021 per cui in 108 giorni erano state ricavate 62.800 miliardi di cifre decimali, battuto l’anno successivo grazie a Google Cloud con 100 trilioni di cifre dopo la virgola.
Il pi greco, come concetto più che per la precisione di calcolo, è conosciuto fin dall’antichità. Ci sono riferimenti già nella matematica degli antichi babilonesi (quindi oltre 4mila anni fa) e anche nel papiro di Rhind, datato 1650 a.C. Anche Archimede di Siracusa ci si cimentò, e a onor del vero non abbiamo mai smesso di esserne affascinati e di studiarlo. Addirittura di recente, come vi avevamo raccontato qui, due fisici hanno scoperto un nuovo modo di rappresentarlo.
Il pi greco nella vita di tutti i giorni
Anche se per molti rimane un retaggio scolastico dall’oscuro significato pratico, il pi greco è fondamentale per le nostre vite. Anche per questo, per ricordarcene, è nato il Pi Day.
A parte che potremmo considerarlo intrinseco dell’organismo umano stesso (è nelle pupille, così come nella doppia elica di dna), π è un principio fondamentale che aiuta a descrivere moltissimi concetti fisici e fenomeni naturali, dagli arcobaleni alla forma dei fiumi.
È imprescindibile in architettura ed edilizia, senza il quale progettare cupole, archi e tunnel sarebbe quantomeno complicato, anche per capire quanto materiale reperire per la loro costruzione. E dato che è necessario per la comprensione delle oscillazioni (vi ricordano qualcosa i termini seno e coseno?) e delle frequenze di risonanza di un mezzo fisico, non vorreste certo percorrere un ponte che non si basi sul calcolo che lo vede coinvolto.
Il pi greco serva anche in astronomia, a calcolare le rotte degli aerei e a caricare il carburante necessario per arrivare alla meta stabilita; si utilizza nel calcolo delle probabilità e nello studio di fenomeni biologici.
Il suo fascino, infine, è così pervasivo da aver fatto breccia anche in ambiti meno pratici dell’esistenza, dalla letteratura al cinema, alla musica.
Quindi oggi dedicate al pi greco almeno un pensiero, o – perché no – una bella torta, rigorosamente rotonda.
Fonte : Wired