Tubo in eternit crolla al Quarticciolo: “Case a pezzi, ma istituzioni pensano solo a decreto Caivano”

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Nella giornata di ieri un pezzo di tubo in eternit è crollato da un palazzo in via Molfetta al Quarticciolo. Nessun ferito, ma scoppia la rabbia dei residenti: “Da settimane si parla degli interventi che verranno realizzati. ‘Lo Stato torna, lo Stato non arretra, lo Stato va avanti per affrontare l’emergenza’. Ma qui le case cadono a pezzi”.

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Un pezzo di tubo in eternit si è staccato ieri da un palazzo a Roma. Il crollo, che fortunatamente non ha avuto conseguenze tragiche, è avvenuto in via Molfetta al Quarticciolo, dove da tempo i residenti denunciano lo stato in cui versano molti stabili, con rischio di pericolo per l’incolumità delle persone. In particolare, gli abitanti della zona hanno spiegato di aver fatto esposti su quel palazzo già sette anni fa: prima per un problema di infiltrazioni d’acqua, e poi perché il tubo era visibilmente pericolante. “Il discendente si era crepato e c’era l’eternit a vista”, racconta un abitante di via Molfetta. “Adesso lo hanno lasciato ammassato ai piedi della facciata e recintato con delle transenne. Così, all’aria aperta”.

“Da settimane si parla degli interventi che verranno realizzati a Quarticciolo – spiegano in una nota gli attivisti di Quarticciolo Ribelle, denunciando quanto accaduto nella giornata di ieri come una tragedia sfiorata ma soprattutto annunciata. “Lo Stato torna, lo Stato non arretra, lo Stato va avanti per affrontare l’emergenza. Ma cosa è un’emergenza? È un’emergenza un palazzo che crolla in testa alle persone? È un’emergenza l’eternit che viene fuori ogni muro che si scrosta? È un’emergenza non avere una casa? Sono un’emergenza migliaia di case popolari vuote? È un’emergenza la necessità di preservare i presidi sociali? Sono un’emergenza gli sfratti?”.

Quarticciolo è al momento al centro dell’attenzione per la decisione del Governo di inserire il quartiere nel decreto Caivano. Una scelta contestata da attivisti e residenti che da anni sottolineano l’esigenza di implementare i servizi e gli spazi accessibili alla cittadinanza, piuttosto che aumentare i presidi delle forze dell’ordine. A plaudere alla scelta del Governo, anche il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, che ha parlato dell’introduzione del decreto al Quarticciolo come un “dire finalmente stop all’illegalità, restituire un quartiere alla sua bellezza, dire stop al traffico di droga, illegalità diffusa, alle occupazioni abusive che dobbiamo restituire alla fruibilità della comunità e di chi ha bisogno”.

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“Il presidente della regione dice che le case popolari non sono un “bene occupabile” – rispondono gli attivisti di Quarticciolo Ribelle – ci chiediamo se siano un bene assegnabile. Se sia possibile non lasciarci morire dentro le persone o questo vorrebbe dire cedere ai violenti. La verità è che sono paladini della legalità solo quando possono puntare il dito contro qualcun altro, quando dovrebbero far rispettare le normative a tutela degli inquilini si scoprono molto meno rigidi nell’applicazione delle regole. Viene da pensare che sia un’emergenza solo quello che consente lauti guadagni o facili consensi. Tutto il resto è un diversivo. La criminalità e la povertà, lo spaccio e le case occupate, fumo negli occhi perché i fondi vadano a finire sempre nelle stesse tasche. Mentre si annunciano marciapiedi e impianti sportivi, i palazzi crollano, le case restano abbandonate, i negozi chiusi”.

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Fonte : Fanpage