Riconosciamo davvero le emozioni dei nostri cani? Uno studio mostra alcune difficoltà

Molti cani si inchinano quando vogliono giocare o distolgono lo sguardo quando sono nervosi o spaventati. Ma le persone non sempre sono brave a interpretare questi segnali. Nello studio i ricercatori hanno presentato ad un campione di persone alcuni video di un solo cane che reagiva a stimoli positivi e negativi, tra cui un guinzaglio, un premio, un’aspirapolvere e un rimprovero

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Un recente studio pubblicato dalla rivista multidisciplinare Anthrozoös evidenzia come noi umani fraintendiamo le emozioni dei nostri amici a quattro zampe. I cani non possono parlare, eppure il loro linguaggio del corpo dice molto: ma le persone non sempre sono brave a interpretare questi segnali, o addirittura a notarli.

Non basta il sorriso

Lo studio si basa sulle teorie della percezione umana delle emozioni e di come essa sia fortemente condizionata dal contesto. Le precedenti teorie si basano sulla convinzione, propria dell’uomo, che le emozioni degli animali siano uguali alle proprie. Inoltre, le espressioni facciali sono risultate essenziali per gli esseri umani nel percepire le emozioni dei cani. Ma questo non basta. È stato infatti dimostrato che cani e umani mostrano espressioni facciali diverse anche in contesti simili. Ciò indica che la percezione delle espressioni emotive dei cani da parte degli esseri umani potrebbe essere imprecisa.

Scambiare un guinzaglio per un’aspirapolvere

Nello studio i ricercatori hanno presentato ad un campione di persone, alcuni video di un solo cane che reagiva a stimoli positivi e negativi, tra cui un guinzaglio, un premio, un’aspirapolvere e un rimprovero. Quando è stato chiesto loro di valutare le emozioni del cane, gli spettatori sembravano prestare più attenzione agli indizi situazionali che al comportamento effettivo del cane, anche quando i video erano stati modificati per essere deliberatamente fuorvianti. In un video, per esempio, un cane che sembrava reagire alla vista del suo guinzaglio aveva in realtà visto un’aspirapolvere del suo proprietario. “Quando si tratta semplicemente di percepire le emozioni dei cani, pensiamo di sapere cosa sta succedendo, ma in realtà ci affidiamo inconsciamente a molti altri fattori”, ha affermato Holly Molinaro, ricercatrice dottoranda presso l’Arizona State University e prima autrice del nuovo articolo, pubblicato lunedì sulla rivista Anthrozoös.

L’esperimento

Lo studio è nato mentre la ricercatrice Holly Molinaro era in visita dai suoi genitori nel Connecticut. Ha registrato alcuni video con il cane della sua famiglia, Oliver, che interagiva con suo padre. In alcuni di questi filmati, l’uomo eseguiva azioni a cui Oliver avrebbe probabilmente risposto positivamente, come mostrargli il guinzaglio o un giocattolo. In altri, faceva cose che avrebbero probabilmente suscitato reazioni più negative, come rimproverare gentilmente Oliver. Successivamente, la ricercatrice ha realizzato delle versioni di ogni video in cui veniva eliminato completamente il contesto situazionale, lasciando solo le riprese di Oliver su uno sfondo nero. I ricercatori hanno chiesto a centinaia di studenti universitari di guardare entrambe le serie di video e di valutare lo stato emotivo di Oliver in ogni clip. Quando i soggetti hanno osservato i video originali, hanno valutato le emozioni di Oliver come più positive negli scenari effettivamente positivi rispetto a quelli negativi. Ma quando il contesto è stato rimosso, nei video modificati, i soggetti coinvolti hanno valutato le emozioni di Oliver come ugualmente positive in entrambi i tipi di situazioni. Insomma, non sono riusciti a cogliere effettivamente le emozioni espresse dal cane.

I limiti

Lo studio ha dei limiti importanti, tra cui il fatto che si basa sul comportamento di un solo cane. Le persone potrebbero anche ottenere risultati migliori quando viene chiesto loro di valutare le emozioni dei propri cani, ha detto uno dei ricercatori coinvolti, Clive Wynne: probabilmente avrebbero notato subito segni di terrore o di un trauma intenso. Un primo passo, insomma, che avrà bisogno di ricerche più estese per capire meglio le emozioni dei nostri amici a quattro zampe.

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Fonte : Sky Tg24