“AI for Business”, il Master per chi vuole crescere con l’intelligenza artificiale

Immagina di trovarti in una piccola stazione ferroviaria di provincia, sotto il sole cocente di agosto.

Il binario è deserto, l’aria immobile.

Nel frattempo, poco distante, sfreccia un treno ad alta velocità, confortevole e climatizzato, pieno di persone che stanno viaggiando verso nuove opportunità.

Nel mondo del lavoro, l’intelligenza artificiale è quel treno.

Chi ha gli strumenti giusti è già a bordo, diretto verso il futuro, mentre chi rimane indietro rischia di aspettare all’infinito un’opportunità che non passa più.

Immagine creata con Midjourney dall'AI Artist Katya Vettorello, sulla base della scena descritta all'inizio di questo articolo

Il Master in AI for Business, organizzato dalla Italian Tech Academy del Gruppo Gedi in collaborazione con Talent Garden, è il biglietto per salire sul treno dell’IA.

Si tratta di un percorso pratico e strategico che permette di padroneggiare questa tecnologia rivoluzionaria, fino a trasformarla in un alleato per la crescita professionale.

Le iscrizioni alla quarta edizione del master, in partenza il 17 maggio 2025, sono già aperte. Qui trovate tutti i dettagli e la possibilità di candidarvi per partecipare al ciclo di lezioni che si terranno quasi esclusivamente da remoto e nell’arco di tre mesi.

Un Master che va oltre i soliti corsi

Il Master in AI for Business non è uno dei tanti corsi che insegnano a scrivere prompt per ChatGpt o Midjourney.

È molto di più.

È un viaggio di tre mesi che ti offre una comprensione profonda dell’IA, delle sue applicazioni pratiche e del suo impatto strategico sul business. Con un formato part-time pensato appositamente per chi già lavora ma ha comunque voglia di aggiornarsi.

Coordinato da giornalisti di Italian Tech che seguono da vicino i pionieri dell’IA globale, e supportato dalla leadership di Talent Garden nella formazione digitale, il Master unisce teoria, pratica e una visione a 360° della tecnologia che promette di cambiare la nostra vita.

Ci teniamo a sottolineare che il Master in AI for Business non fornisce solo strumenti: cambia il modo di pensare, con l’obiettivo di rendere chi partecipa alle lezioni un punto di riferimento per l’IA nell’azienda a cui appartiene.

Perché l’IA è il futuro

L’intelligenza artificiale non è una moda e non è una bolla.

L’impatto di questa tecnologia è già evidente.

È emblematica la storia di Gamma, una piattaforma basata sull’intelligenza artificiale che 50 milioni di utenti utilizzano per creare presentazioni, documenti e contenuti interattivi invece di affidarsi a strumenti tradizionali come PowerPoint.

Gamma è stata fondata nel 2020 da Grant Lee, James Fox e Jon Noronha, ex dipendenti di Optimizely, con l’obiettivo di ripensare il modo in cui le persone creano e condividono idee. Il successo della startup – celebrato persino dal New York Times – si deve anche all’uso strategico dell’IA che ha permesso di ridurre la necessità di una forza lavoro numerosa.

A differenza delle aziende tradizionali che richiederebbero decine o centinaia di dipendenti per sviluppare e scalare i propri servizi, Gamma ha sfruttato l’IA per automatizzare processi complessi, mantenendo un organico snello: si parla di un team di circa 28 persone che raggiungo decine di milioni di dollari di fatturato.

I piccoli team di successo in futuro saranno la norma.

Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI e “papà” di ChatGpt, ha previsto che un domani – grazie all’IA – sarà sufficiente addirittura una sola persona per costruire e gestire una società unicorno del valore di 1 miliardo di dollari.

I numeri che certificano una rivoluzione

Secondo un rapporto della società di consulenza McKinsey, entro il 2030 il 70% delle aziende adotterà almeno una forma di IA, creando una domanda esplosiva di professionisti qualificati.

Capgemini, un altro colosso della consulenza, aggiunge che l’83% delle organizzazioni che usano l’IA ha registrato un aumento di produttività, mentre il 74% ha visto migliorare le performance dei dipendenti.

E la banca JP Morgan prevede che l’IA generativa sarà applicata fino al 40% delle attività lavorative nei prossimi cinque anni.

Tradotto: chi sa usare l’IA oggi sarà indispensabile domani. Non si tratta infatti di automatizzare compiti, ma di pensare in modo nuovo, più veloce, più smart.

L’IA: il superpotere che i leader già usano

Non è solo una questione di numeri: i grandi nomi del tech lo dimostrano ogni giorno.

Andrew Ng, fondatore di DeepLearning AI, usa l’intelligenza artificiale per rimanere aggiornato, per la ricerca sul web e per gestire la propria agenda.

Sebastian Thrun, pioniere dell’AI e cofondatore di Udacity, utilizza strumenti basati su IA per migliorare il suo processo di apprendimento e gestire meglio il tempo.

Marc Andreessen, venture capitalist e cofondatore di Netscape, ha parlato di come l’IA possa essere usata per migliorare la pianificazione strategica e la presa di decisioni.

Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn e figura iconica della Silicon Valley, usa l’IA per affinare il suo pensiero critico. “Chiedo all’IA: ‘Come miglioreresti il mio ragionamento?’ e ‘Come lo argomenteresti?’”, ha raccontato.

Anche Brad Smith, presidente di Microsoft, si affida a strumenti come Copilot per prepararsi a sfide complesse, come quando ha studiato il teleriscaldamento di Helsinki per una visita a un data center.

Se i visionari della Silicon Valley e dei principali colossi tech vedono nell’IA un amplificatore delle loro capacità, perché non dovresti farlo anche tu?

Fonte : Repubblica