Ieri, mercoledì 12 marzo, la missione Hera dell’Esa (European Space Agency) ha compiuto un sorvolo di Marte e della sua enigmatica luna Deimos. Il flyby era considerato come una pietra miliare nel viaggio di Hera verso il sistema binario di asteroidi Didymos, e un passo cruciale negli sforzi dell’agenzia spaziale per sviluppare metodi affidabili per la deviazione degli asteroidi e la difesa planetaria. La missione Hera dell’Esa è stata infatti lanciata a ottobre del 2024 con l’obiettivo di studiare Didymos e di misurare in modo dettagliato il risultato del test di impatto contro l’asteroide Dimorphos (parte del sistema binario) eseguito nel corso della missione Dart della Nasa.
“Hera è ora in viaggio verso Didymos e siamo qui essenzialmente per celebrare il successo del flyby di Marte di ieri”, ha commentato durante la conferenza stampa tenutasi questa mattina Michael Kueppers, Hera Project Scientist dell’Esa. “Hera fa parte di una cooperazione con la Nasa chiamata Asteroid Impact and Deflection Assessment. In questo contesto, la sonda Dart della Nasa ha impattato l’asteroide Dimorphos nel 2022, e ora l’obiettivo generale della missione Hera è quello di determinare la massa di Dimorphos, conoscere l’efficienza dell’impatto e in generale caratterizzare l’asteroide”.
Durante il flyby Hera ha sfruttato la gravità di Marte per ottimizzare il suo viaggio verso Didymos, ma il sorvolo è anche stato una grande opportunità per fotografare e studiare il Pianeta Rosso e il suo satellite Deimos, grazie ai tre sistemi di telecamere presenti sulla sonda. Che faccia hanno dunque Marte e Deimos rispettivamente da 5mila e mille chilometri di distanza? Ecco le immagini, appena rilasciate dall’Esa, che ce lo raccontano.
Fonte : Wired