AGI – Andrea Sempio si è recato alla caserma Montebello dei Carabinieri di Milano, sede della sezione investigazioni scientifiche, per sottoporsi al prelievo di un campione di DNA. Il 37enne, indagato dalla procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi, non ha rilasciato dichiarazioni.
Lo scorso 21 febbraio, a Sempio – amico di gioventù del fratello minore di Chiara Poggi – è stato notificato un avviso di garanzia per il delitto di Garlasco, con l’invito a sottoporsi volontariamente al prelievo del dna, proposta che ha rifiutato. A seguito di questa decisione, il Gip di Pavia ha disposto il test in modalità coattiva.
Le Dichiarazioni dei Legali
“Siamo sereni, non abbiamo nulla da temere e collaboreremo”, ha dichiarato Angela Taccia, avvocata di Andrea Sempio, lasciando la caserma Montebello in taxi con il suo assistito, mentre erano circondati da telecamere e giornalisti. L’altro legale, Massimo Lovati, ha aggiunto: “Il ragazzo è tranquillo perché è innocente. Non si è sottoposto volontariamente perché volevamo l’ordinanza del Gip, una figura terza e imparziale”.
Indagine “frutto di una macchinazione”
“L’indagine del 2017 è stata frutto di una macchinazione, organizzata dagli investigatori dello studio degli avvocati difensori di Stasi, che clandestinamente hanno preso il Dna di Andrea. La procura dice così”, ovvero che il Dna è compatibile” perché qualcuno ha rimestato sotto”. A dirlo l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, dopo che il 37enne è stato dai carabinieri per il prelievo coattivo del Dna nell’ambito della riapertura dell’inchiesta della procura di Pavia nei suoi confronti per il concorso nell’omicidio di Chiara Poggi.
Il legale ha risposto alle domande dei cronisti: “Corretto rivalutare i reperti? Quali reperti? Non ci sono reperti. Andrea è innocente, non c’entra niente. Non aveva nessun rapporto con Chiara”. E le telefonate? “Lui cercava l’amico Marco, non Chiara, non sapeva che fosse partito, altrimenti non avrebbe telefonato. E lo scontrino? Sono cose superate, gia archiviate. è stato tutto frutto di una macchinazione, non vorrei che lo sia ancora dopo otto anni”.
Fonte : Agi