La deformazione del suolo nella zona dei Campi Flegrei continua a essere molto intensa, ma non ci sono elementi che possano far pensare a una eruzione in imminente. La conferma arriva da Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, la “casa” napoletana dell’Ingv, che ha fornito diversi aggiornamenti sul terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto stanotte a Napoli.
Campi Flegrei, Ingv: “Non ci sono segnali di un’eruzione imminente”
Durante il punto stampa dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), De Vito ha illustrato i dati relativi all’evento sismico registrato poco dopo l’una: “Il sisma di stanotte è avvenuto nell’area costiera tra Pozzuoli e Napoli, a 2,5 km di profondità. Il terremoto è avvenuto in un periodo di intensa deformazione del suolo, in cui c’è stata un sismicità concentrata sempre nelle stesse zone, proprio intorno al blocco che si solleva maggiormente. Negli ultimi giorni il sollevamento è passato da un centimetro a tre centimetri al mese. La scossa ha visto una variazione della velocità di deformazione del suolo, registrando un valore alto nella zona della Solfatara, tra i più elevati registrati”.
L’accelerazione del bradisismo, come spiegato dagli esperti, è sicuramente legato all’attività sismica e fa parte, insieme ad altri fattori, di un fenomeno molto complesso. “Per il momento siamo a un altro step di intensificazione del processo bradisismico – ha aggiunto De Vito – come avvenuto ad agosto 2023 e a maggio del 2024, ma per ora nessun tipo di processo che ci dà un segnale di eruzione imminente, per accadere deve risalire del magma in superficie e ciò non sta accadendo”. L’evento di stanotte si inquadra in uno vero e proprio sciame, anche se le scosse registrate nelle ore successive sono state tutte inferiori a magnitudo 2.
“Dobbiamo aspettarci altri terremoti”
Come sottolineato da De Vito, con l’aumento della deformazione del suolo dovremo aspettarci altri terremoti: “Questo segnale, assieme ad altri, ci dice che il processo sta continuando a una velocità sostenuta e possiamo aspettarci altra sismicità”. Un parametro che però non è direttamente collegato con l’intensità degli eventi sismici, come spiegato durante la conferenza stampa dalla dotteressa Francesca Bianco dell’Osservatorio Vesuviano: “Sulla magnitudo non c’è relazione diretta tra sollevamento e magnitudo, si tratta comunque di terremoti, che sono imprevedibili. Il terremoto di magnitudo 4.4 avvenuto stanotte all’1.25 nell’area dei Campi Flegrei è stato caratterizzato da una direttività dell’evento molto sviluppata e marcata. Questa trasmissione dell’energia è avvenuta stavolta verso est, verso la città di Napoli. A Posillipo è stata registrata un’accelerazione al suolo molto significativa”.
Fare un confronto con l’evento del 1984 è impossibile, come spiegato dagli esperti, in quanto gli strumenti di misurazione utilizzati all’epoca erano molto differenti. L’unico parametro su cui esistono dei dati riguarda proprio la deformazione del suolo, come spiegato in una intervista a Uno Mattina Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv: “Finché continuerà questo sollevamento – ha detto ancora Doglioni -ontinueremo ad avere dei terremoti. Questa sismicità è ovviamente legata all’attività del vulcano, quindi, c’è, chiaramente, anche un degassamento importante, di cui dobbiamo tenere conto ma dobbiamo considerare anche che in passato queste velocità di sollevamento sono state di gran lunga superiori. Per esempio nel 1983-1984 la velocità è stata anche di 9 centimetri al mese mentre adesso siamo intorno ai tre centimetri al mese”. Anche Doglioni ha escluso la possibilità di un’eruzione imminente: “Non c’è una risalita di magma, che è un qualcosa che dobbiamo tenere in considerazione come possibile evoluzione in futuro, ma al momento non ci sono evidenze”.
Fonte : Today