Mara Favro, il datore di lavoro: “Le offrii un letto, rifiutò. I carabinieri mi videro a casa quella notte”

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Continuano le indagini sulla morte di Mara Favro, i cui resti sono saranno sottoposti ad autopsia. Le verifiche sul corpo sono appena iniziate e si svolgeranno in 60 giorni. Il datore di lavoro della donna, indagato per omicidio e occultamento di cadavere, sostiene di essere stato a casa nella notte della scomparsa di Favro. “I carabinieri mi hanno visto”.

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Sono appena iniziate le indagini sulla morte di Mara Favro, la 51enne scomparsa nel marzo scorso il cui decesso è stato provato dal ritrovamento di alcuni resti ossei sottoposti ad esame genetico. Le verifiche autoptiche sono appena iniziate e i periti avranno 60 giorni per portare a termine tutte le operazioni e spiegare come possa essere deceduta la donna.

Nel frattempo, però, si cerca di ricostruire le ultime ore di vita della 51enne sparita in Val di Susa ormai un anno fa. La trasmissione “Chi l’ha visto?” ha nuovamente raggiunto uno dei due indagati per omicidio e occultamento di cadavere, il datore di lavoro della 51enne Luca Milione. L’uomo sostiene di poter provare la sua innocenza tramite il targa system, il sistema di controllo che rileva le targhe delle auto in movimento su strada. 

Da quanto racconta ai microfoni del programma Rai, anche le forze dell’ordine possono testimoniare in suo favore. “I carabinieri sono venuti a casa mia alle 3.30 di notte per controllare che non fossi fuori in quanto pregiudicato. Io ho aperto la porta e loro mi hanno salutato – ha raccontato Milione -. Sono tranquillo perché si dice ‘male non fare, paura non avere’. Io ero a casa mia con mia moglie e i miei figli, i carabinieri mi hanno visto qui. Non so che altro aggiungere. Il targa system può dire se mi sono mosso: la mia targa non è sicuramente stata rilevata. Io spero sia stata invece fotografata quella del tir sul quale Mara è salita dopo aver fatto l’autostop, prima di tutto per garantire a lei giustizia e poi per una tutela personale”.

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“L’unico motivo per cui sono arrabbiato in tutta questa situazione – ha continuato Milione – è che Mara non ha voluto ascoltarmi. Se fosse rimasta a dormire qui come le avevo detto, il giorno dopo sarebbe tornata a casa in treno e probabilmente adesso sarebbe ancora viva. Io ho detto agli inquirenti che se dovessi vedere Cosimo (Esposito, l’altro indagato n.d.r) gli spacco le gambe, perché ha fatto un gran casino”.

Nel corso della puntata della trasmissione Rai, Federica Sciarelli ha evidenziato che i carabinieri che nella notte tra il 7 e l’8 marzo sono andati a casa di Milione per controllare che fosse presente potrebbero aver incontrato Mara Favro in strada. I militari hanno infatti salutato Milione intorno alle 3.30, secondo quanto da lui dichiarato, proprio nei momenti in cui Favro stava facendo l’autostop in strada dopo essere uscita dalla pizzeria elle 3.05 di notte.

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Fonte : Fanpage