La Cassazione ha disposto un nuovo processo di appello, il terzo, per Gabriele Natale Hjorth, condannato a 11 anni e 4 mesi per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a coltellate a Roma nel luglio del 2019, limitatamente al trattamento sanzionatorio, per ridurre quindi la pena. I giudici della quinta sezione penale della Cassazione hanno inoltre dichiarato irrevocabile la responsabilità penale di Hjorth, attualmente ai domiciliari col braccialetto elettronico a casa della nonna a Fregene.
Cosa cambia nel processo per l’omicidio del vicebrigadiere Cerciello
La Cassazione ha, inoltre, accolto il ricorso delle parti civili annullando la sentenza di appello bis agli effetti civili, cioè del risarcimento, nei confronti di entrambi gli imputati e ha dichiarato inammissibile il ricorso della procura che chiedeva di riconoscere per Hjorth l’aggravante di essere consapevole di trovarsi davanti ad appartenenti delle forze dell’ordine quella tragica notte e il pieno concorso nell’omicidio.
Nel processo di primo grado i due giovani americani vennero condannati all’ergastolo. Una pena poi ampiamente rivista al ribasso dopo una prima pronuncia della Cassazione. Al secondo processo di appello si era arrivati dopo che i supremi giudici avevano annullato per Elder la condanna a 24 anni con rinvio sulle circostanze aggravanti e sulla sussistenza del reato di resistenza a pubblico ufficiale (fattispecie per cui è stato poi assolto). Per Hjorth, che era stato condannato a 22 anni, l’annullamento con rinvio riguardava l’accusa di concorso in omicidio.
Cos’era successo quella notte: lo zaino rubato e l’inseguimento
La morte di Cerciello è legata al tentativo di recuperare uno zaino che i due americani avevano sottratto, nella zona di Trastevere, al “facilitatore” dei pusher, Sergio Brugiatelli, a cui si erano rivolti perché in cerca di cocaina. Brugiatelli, dopo avere ricevuto la telefonata dei due statunitensi con la richiesta di riscatto, il classico “cavallo di ritorno”, aveva allertato i carabinieri.
Mario Cerciello Rega e il suo collega di pattuglia di quella notte, Andrea Varriale, dopo una trattativa tra Brugiatelli e i due ragazzi, andarono in borghese all’appuntamento in via Pietro Cossa. I due studenti aggredirono Cerciello e il suo collega. Elder, che aveva con sé un coltello, colpì in pochi secondi il vicebrigadiere con una serie di fendenti.
Cerciello morì, di fatto, per shock emorragico dopo una disperata corsa in ospedale.
Fonte : Today