Capitale della Cultura, il sindaco di Pompei: “Delusi, ci consideriamo i vincitori morali”

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Il sindaco Lo Sapio commenta la scelta di Pordenone Capitale della Cultura: “Delusi, ma andiamo avanti”. Mastella: “Sbalorditi, non parteciperemo più”

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Siamo delusi, ma ci consideriamo i vincitori morali. Il progetto non si ferma: Pompei resta Pompei”. Così il sindaco della cittadina vesuviana, Carmine Lo Sapio, ha commentato la scelta come Capitale della Cultura 2027 di Pordenone. Una decisione che ha creato non pochi malumori, in maniera trasversale, ma che il sindaco ha voluto anche mitigare.

Il sindaco di Pompei: “Ne vedremo comunque delle belle, al di là del risultato di oggi”

“Il nostro obiettivo è di diventare comunque un motore del Paese che sappia imporre all’Italia e al mondo un nuovo modello”, ha spiegato Lo Sapio, “Abbiamo a disposizione un budget, già pianificato, di oltre 4 milioni di euro per la gestione degli eventi del 2027 e per tutte le attività preliminari previste da novembre del prossimo anno. In totale, gli investimenti raggiungeranno i 36 milioni di euro tutti in via di finanziamento con progettazioni esecutive. La novità è che i benefici sul territorio, nonostante la mancata designazione di oggi, resteranno a futura memoria. Ne vedremo delle belle”, ha concluso il primo cittadino pompeiano, “al di là del risultato di oggi”.

Mastella: “Sbalorditi, non parteciperemo mai più”

Anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella, è intervenuto sulla questione Pordenone Capitale della Cultura 2027: “Con tutto il rispetto, ma siamo sbalorditi. Mai più parteciperemo a questa che sembra una partita dal pronostico facile. In questo caso è forte il sospetto che la scelta sia stata dettata da esigenze di equilibrio politico”, ha commentato in una nota il primo cittadino sannita, “ma una scelta del genere non può diventare uno strumento dal sapore elettoralistico: si premia una città che va al voto quest’anno e il Nord-Est dove Lega e FdI fanno a gara per appuntarsi medaglie al petto”. Mastella ha poi concluso:

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È stata cestinata la proposta di Pompei che è una capitale mondiale di storia e cultura e avrebbe rinfrancato tutto il Mezzogiorno. È stata probabilmente sacrificata sull’altare della faziosità e delle simpatie di parte. Quando c’era la mia rimpianta Democrazia Cristiana, a Benevento scegliemmo Ugo Gregoretti per dirigere Città Spettacolo. Era personalità di tutt’altra area politica rispetto alla mia, ma allora c’era la consapevole responsabilità, condivisa anche dal Pci, di anteporre il segno della cultura e dell’arte, all’insegna di parte e di partito.

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Fonte : Fanpage