Salvatore Pace, 69 anni, è stato assolto dalla Corte d’assise d’appello di Milano dall’accusa di avere partecipato all’organizzazione dell’omicidio dell’educatore del ministero della Giustizia, Umberto Mormile, 37 anni. Secondo i giudici, il fatto non sussiste. L’agguato risale all’11 aprile 1990 ed è stato il primo attentato rivendicato dalla “Falange armata”, la sigla che accompagnerà stragi, omicidi, minacce durante il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica nell’ultimo decennio del Novecento.
Salvatore Pace assolto nonostante la confessione
La prima sezione della Corte d’assise d’appello, presidente Ivana Caputo, consigliere Franca Anelli, ha così ribaltato la sentenza in primo grado, che aveva condannato Pace a 7 anni, con i benefici del rito abbreviato e della collaborazione. L’ex boss della ‘ndrangheta, oggi collaboratore di giustizia, aveva infatti confessato la partecipazione alla riunione in cui l’organizzazione criminale aveva deciso l’omicidio di Umberto Mormile, dipendente del carcere di Opera: perché l’educatore – così stabilisce la condanna già irrevocabile del coimputato Vittorio Foschini, che non ha fatto ricorso in Appello – aveva scoperto gli incontri segreti tra gli 007 dell’allora Sisde e i boss della ‘ndrangheta, per trattare sul rilascio degli ostaggi e sui riscatti pagati dagli imprenditori rapiti.
La partecipazione di Salvatore Pace alla riunione organizzativa, nonostante fosse reo confesso, evidentemente non è stata ritenuta determinante per l’esecuzione dell’omicidio. La base giuridica della decisione verrà illustrata nelle motivazioni, che saranno depositate entro 45 giorni. Pace era difeso dall’avvocato Dezio Ferraro, dopo che il precedente difensore Salvatore Verdoliva aveva rimesso l’incarico, essendo a sua volta indagato nell’inchiesta della Procura di Milano sull’agenzia di spionaggio privato Equalize di Enrico Pazzali e Carmine Gallo, l’ex poliziotto morto domenica 9 marzo per un infarto.
Umberto e Armida in un film con Valeria Golino
In un altro processo nel 2005 erano stati condannati come mandanti i boss della ‘ndrangheta Antonio Papalia e Franco Coco Trovato, e gli esecutori Antonio Schettini e Antonino Cuzzola. Nel 2011 si era aggiunta la condanna, sempre come mandante, del capo della ‘ndrangheta, Domenico Papalia. Dallo stesso procedimento Vittorio Foschini, anche lui collaboratore, che ha confessato la propria presenza alla riunione preparatoria e l’intervento dei servizi segreti come movente, ma non ha presentato ricorso in Appello, esce quindi con una condanna a 7 anni. Salvatore Pace, che ha ammesso soltanto la partecipazione alla riunione preparatoria ma non aveva parlato dell’intervento dei servizi segreti, se la cava con l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
Nella squadra clandestina l’avvocato del processo Falange armata – di Fabrizio Gatti
Soddisfatto il difensore dell’imputato: “Una sentenza che restituisce dignità e rispetto al signor Pace”, ha detto l’avvocato Ferraro. Presente in aula Stefano Mormile, fratello della vittima: “Una brutta pagina dell’amministrazione della giustizia”, è il suo commento. I familiari di Umberto Mormile erano assistiti dall’avvocato Fabio Repici. Tredici anni dopo l’omicidio, il 19 aprile 2003, Armida Miserere, 47 anni, direttrice del carcere di Sulmona in Abruzzo e compagna di Mormile, ha messo fine alla solitudine con la sua pistola calibro 9. Sulla drammatica storia di Umberto e Armida, nel 2013 il regista Marco Simon Puccioni ha realizzato il film “Come il vento” con Valeria Golino e Filippo Timi.
Fonte : Today