Donald Trump perseguirà gli attacchi alle concessionarie Tesla come atti di terrorismo

Donald Trump torna a dimostrare il suo supporto a Elon Musk, dentro e fuori la politica statunitense. Durante l’evento Tesla che si è tenuto ieri alla Casa Bianca, il neo presidente non solo ha promesso pubblicamente di acquistare uno dei modelli della casa automobilistica, ma ha anche dichiarato che etichetterà gli attacchi alle sedi e ai concessionari Tesla come atti di terrorismo. Nelle ultime settimane, infatti, le proteste nei confronti di Elon Musk si sono intensificate a dismisura. La scorsa settimana, per esempio, sono stati sparati colpi di pistola verso una concessionaria Tesla della città di Tigard, in Oregon, con il chiaro obiettivo di danneggiare le auto esposte e l’ambiente che le ospitava.

In Colorado, invece, una donna è stata accusata di aver lanciato bombe molotov contro i veicoli di una concessionaria e di aver imbrattato i veicoli con scritte di vernice che li definivano “auto naziste”. E questi sono solo alcuni dei tanti atti vandalici perpetrati ai danni di Tesla nelle ultime settimane, tanto da rendere la situazione allarmante anche agli occhi del presidente degli Stati Uniti. E così, alla domanda di un giornalista che chiedeva “Signor Presidente, ci parli di alcune delle violenze che si sono scatenate in tutto il paese nelle concessionarie. Alcuni dicono che dovrebbero essere etichettati come terroristi nazionali”, Donald Trump ha risposto con fermezza: “Lo farò. Lo farò. Li fermerò. Prenderemo chiunque lo faccia… perché stanno danneggiando una grande azienda americana”.

Di tutta risposta, il movimento Tesla Takedown – che sta guidando le proteste contro la compagnia di Musk – ha pubblicato su Bluesky una dichiarazione in cui si è definito “un movimento di protesta di base non violento” e ha definito ironica l’affermazione di Donal Trump di voler condannare le proteste come veri e propri atti di terrorismo. “Questo è l’uomo che ha mandato una folla violenta a Capitol Hill per falsare un’elezione che ha perso – chiosa il movimento anti Tesla – poi ha perdonato più di 1.600 rivoltosi che sono stati giudicati colpevoli dalle giurie dei loro coetanei di gravi crimini contro gli Stati Uniti d’America”. Un botta e risposta decisamente piccato, che rende la situazione di Tesla, Musk e Trump più complicata di quanto non sia già.

Fonte : Wired