Il modem libero è tale in Italia grazie a una delibera Agcom del 2018, e anche a una pronuncia del Consiglio di stato. Ma secondo i produttori di modem e router, bisognerebbe fare di più, perché molti italiani forse non ne hanno colto il potenziale. In realtà, verrebbe più da pensare a un problema di analfabetismo informatico o a una diffidenza nei confronti della tecnologia, oppure ancora alla paura di inciampare in procedure di configurazione ostiche.
L’unica certezza è che oggi oltre ai normali abbonamenti con modem-router incluso, gli operatori devono assicurare abbonamenti senza dispositivo, e fornire i dati di accesso per la configurazione della navigazione e della telefonia. Fin qui nel tempo si sono tutti adeguati, anche se qualcuno invece di esplicitare online ogni dato o informazione, necessita ancora di mettersi in contatto con il servizio clienti.
I vantaggi del modem libero
Quando lo scorso anno Vtke, l’associazione dei fabbricanti di terminali di telecomunicazioni, ha condotto tramite l’istituto di ricerca Kantar un sondaggio (anche) in Italia sulla libera scelta dei dispositivi di connettività il risultato è stato scontato. Quasi 9 persone su 10 (l’88,8%) hanno confermato l’importanza della libertà di scelta e restringendo il campo agli abbonati fibra l’esito è stato ancora più eclatante (95%). In effetti la libertà di scegliere l’apparecchiatura ideale per i propri bisogni e magari approfittare di qualche promozione sono volontà comprensibili a tutti.
Il problema però è che queste apparecchiature non sono plug-and-play come una stampante: non basta semplicemente connetterle alla presa. Ci vuole un passaggio ulteriore che per altro cambia nel caso di connessioni rame-fibra oppure fibra. Perché con un servizio fttc (fibra fino all’armadio, la più diffusa) basta un normale modem-router da collegare alla corrente e alla borchia del muro, mentre per un servizio ftth (fibra fino a casa, la più performante e meno diffusa) ci vogliono router diversi a seconda del provider. Attenzione poi ai termini: un router ha bisogno sempre di un modem a monte (oppure di un Ont) per consentire l’accesso al web, mentre un modem-router è un dispositivo che integra ogni componente.
Ad ogni modo, fino a quando non si tratta di montare nulla il modem libero rappresenta una grande libertà di scelta, di disporre delle tecnologie più all’avanguardia, di configurare a piacimento, di affinare persino lo status di sicurezza e a medio termine persino di risparmiare qualcosa. In un mondo ideale la libertà ovviamente è un valore indiscutibile, ma nel tech ha anche oneri. Chi monta, configura, aggiorna se non si è competenti?
Il nodo della fibra
Con i servizi rame-fibra le procedure di installazione sono tendenzialmente più semplici e basta acquistare un modem-router di marca nota per non inciampare in problemi. Con la fibra c’è una complicazione: si chiama Ont (Optical network terminal). Questo scatolotto accoglie il cavo in fibra che esce dal muro, ne converte il segnale da ottico a elettrico e tramite la porta ethernet consente poi la connessione a un router.
Fonte : Wired