GB, collisione nel Mare del Nord: arrestato capitano nave cargo

Dopo che due navi lunedì scorso sono entarte in collisione nel Mare del Nord, al largo della costa orientale dell’Inghilterra, un marinaio risulta ancora disperso. La petroliera Stena Immaculate, di proprietà della compagnia svedese Stena Bulk ma gestita dall’americana Crowley, era stata speronata dalla nave portacontainer battente bandiera portoghese Solong (della società tedesca Reederei Koepping) quando era all’ancora al largo dell’estuario dell’Humber, a circa 16 chilometri da Hull, nell’East Yorkshire. Nel frattempo, la polizia britannica ha arrestato un uomo di 59 anni, sospettato del reato di negligenza grave. Secondo indiscrezioni dei media, sarebbe uno dei componenti dell’equipaggio del Solong, che risulta aver speronato la petroliera. La Stena Immaculate trasportava cherosene per i jet del Pentagono, mentre sul cargo c’erano container che non contenevano cianuro di sodio, come erroneamente detto in un primo momento. Trentasette marinai erano stati tratti in salvo e solo uno di loro è ricoverato in ospedale.

Esperti: “Disastro ambientale immediato”

Intanto gli esperti sostengono che la collisione nel Mare del Nord  causerà “un disastro ambientale immediato”. E’ l’allarme lanciato da Hugo Tagholm, direttore esecutivo della ong Oceana, mentre il ministro dell’Edilizia  Matthew Pennycook si è limitato per ora ad assicurare che la qualità dell’aria al momento “è entro i limiti di sicurezza”. “Si tratta di un evento di portata significativa che può avere un’eredità davvero tossica per quei santuari oceanici che hanno tanto bisogno di essere protetti”, ha affermato Tagholm, all’indomani della collisione tra la petroliera Stena Immaculate e la portacontainer Solong, incidente a seguito del quale su entrambe le navi sono esplosi “incendi multipli”, con la fuoriuscita di carburante in mare.  La Solong ha speronato la Stena Immaculate nell’area di due siti marini protetti, l’Area speciale di conservazione del Mare del Nord meridionale e l’Area marina protetta di Holderness, che ospitano diverse specie protette. “L’inquinamento da petrolio può avere un impatto molto forte e a lungo termine sui sedimenti e su altri tipi di ecosistemi”, ha dichiarato il direttore della ong, dicendosi “preoccupato per l’eredità a lungo termine e per l’impatto a breve termine”.

Fonte : Sky Tg24