video suggerito
Ancora una mobilitazione dei precari delle università romane: a seguito dei tagli del Governo al Fondo di finanziamento ordinario, studenti e dottorandi chiedono alla Crui di prendere posizione.
Questa mattina un gruppo di studenti, dottorandi e precari dei tre atenei di Roma – Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre – ha organizzato un flash mob presso la sede della Conferenza dei rettori delle università italiane per denunciare ancora una volta il consistente definanziamento dell’università da parte del Governo. Un definanziamento che, spiegano i precari, porterà migliaia di persone a perdere il posto di lavoro e che inciderà inevitabilmente sulla qualità della ricerca e dell’offerta formativa pubblica.
“Chiediamo ai rettori e alle rettrici di stare dalla parte dei precari, dei dottorandi e degli studenti”, la richiesta dei lavoratori delle università romane. “Con il taglio di 1,2 miliardi al Fondo di Finanziamento Ordinario, circa 2/3 delle/dei 30 mila precarie/precari dell’Università pubblica italiana rischiano di essere disoccupati nel giro di un anno o poco più. I 37 milioni per il bando destinato ad attivare i Contratti di Ricerca, normati dalla Legge 79/2022 e sin qui mai attivati, sono briciole: circa 400 Contratti in tutta Italia, a fronte di 30 mila precarie/i in scadenza e di oltre 40 mila Dottorande/i che, giustamente, sognano di dare continuità alla ricerca avviata”.
Consegnata una lettera alla rettrice Iannantuoni
Durante il flash mob è stata consegnata una lettera alla rettrice Giovanna Iannantuoni, a guida della Crui, chiedendo di prendere posizione riguardo la possibilità che migliaia di assegnisti di ricerca possano perdere il lavoro già da quest’anno. “Con i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario, 500 milioni in meno nel solo 2024 e oltre 700 milioni in meno nel triennio 2025-2027, come previsto dall’ultima Legge di Bilancio, il nostro futuro è stato cancellato – si legge nella lettera – Con speranza avevamo accolto le dichiarazioni critiche sui tagli Sue, gentilissima Rettrice, e della Conferenza che rappresenta, a luglio del 2024 e fino ancora allo scorso ottobre. La critica pubblica si è poi spenta, tanto che negli Stati generali dell’Università del 19-20 dicembre scorsi, dalla CRUI organizzati, il tema quasi non è stato affrontato. Nelle ultime settimane, la Ministra Anna Maria Bernini ha promesso un Fondo di Finanziamento Ordinario di 9,4 miliardi per l’anno 2025: bene precisare, si tratterebbe solo di un recupero parzialissimo (il 20% circa) del miliardo e 200 milioni di tagli previsti nei prossimi anni. Si continua a giocare con i numeri e con la vita delle persone. Il blocco del reclutamento straordinario e ordinario imposto dai tagli, infatti, significherà disoccupazione per almeno 2/3 del personale precario dell’Università”.
Leggi anche
Il Comando della polizia locale di Roma risponde al medico rimasto senza patente: “Non è stata persa”
Annunciata mobilitazione per il 20 marzo
Già il 29 gennaio, studenti e dottorandi avevano sollevato il problema occupando Palazzo Sapienza. Adesso lanciano una nuova mobilitazione per il 20 marzo, giornata nazionale dell’Università.” Vogliamo un’Università pubblica forte, senza precariato né sfruttamento, istituzione democratica capace di formare cittadinanza attiva, consapevole, libera. La CRUI scelga di stare dalla parte giusta”.
Fonte : Fanpage