La prova del MacBook Air M4: più intelligente anche senza Apple Intelligence

Tra la fine dello scorso anno e i primi mesi del 2025, Apple ha aggiornato praticamente tutti i suoi prodotti: dopo l’iPhone 16 a settembre, sono arrivati iMac M4 e MacBook Pro M4 e Mac Mini a ottobre, poi iPhone 16e, iPad Air, MacBook Air M4 e Mac Studio.

Per far girare le nuove funzioni di intelligenza artificiale di macOS è richiesto almeno un processore M1 con 8 GB di memoria Ram. Ogni Mac uscito da 5 anni in qua è compatibile, ma la riorganizzazione del catalogo ha portato un generale miglioramento delle specifiche, così oggi la memoria Ram parte da 16 GB anche sui computer Apple più economici. Non fa eccezione il nuovo MacBook Air oggetto della nostra prova, che ora adotta il processore M4 già visto sul MacBook Pro.

Il nuovo colore Celeste è più resistente alle ditate rispetto alle tonalità più scure

Il primo MacBook Air fu lanciato nel 2008 da Steve Jobs, che con un colpo da maestro del marketing lo tirò fuori da una busta, presentandolo come il “notebook più sottile del mondo”. La versione attuale è identica all’ultimo redesign del 2022, che l’anno successivo è stata affiancata da un modello con display da 15.6 pollici. Ma cambiano i colori: il MacBook Air M4 segna la fine dello storico Grigio siderale, sostituito dal Celeste, che si aggiunge alle consuete finiture Argento, Galassia (Starlight) e Mezzanotte, ciascuna con cavo MagSafe abbinato. La discreta sfumatura azzurra basta per portare un soffio di novità, ed è certamente più resistente alle ditate rispetto alle tonalità più scure. Apple dichiara di utilizzare oltre il 55% di materiali riciclati nel MacBook Air M4: l’alluminio della scocca, come pure le terre rare per i magneti, il cobalto e il litio per la batteria. La confezione è completamente priva di plastica.

Il MacBook Air M4, come i suoi predecessori, è disponibile con schermo da 13.6 o 15.3 pollici

Uguale ma diverso
Entrambi i modelli, da 13,6 e 15,3 pollici, sono dotati di display Liquid Retina con luminosità di 500 nits e supporto per un miliardo di colori. Non è la tecnologia più avanzata sul mercato, c’è sempre un notch in alto per la webcam, per quanto ben integrato nell’interfaccia, tuttavia le immagini sono vivide e il testo sempre ben leggibile. Sul MacBook Air manca la finitura nano-texture disponibile come optional sul MacBook Pro, ed è un peccato perché riduce efficacemente i riflessi e può tornare molto utile, specie all’aperto o in ambienti con forte illuminazione dall’alto. Il sistema audio supporta Spatial Audio e Dolby Atmos, con configurazioni differenti: il 13 pollici ha quattro altoparlanti, il modello da 15 pollici sei, con woofer dotati di tecnologia force-cancelling che riduce le distorsioni e le vibrazioni sulle basse frequenze, e la differenza si sente.

Nuova, per il MacBook Air, la webcam frontale da 12MP con tecnologia Center Stage, che grazie al sensore ultra-grandangolare e all’intelligenza artificiale mantiene automaticamente al centro dell’inquadratura l’utente durante le videochiamate. C’è anche Desk View, che permette di mostrare il piano di lavoro davanti al MacBook durante una chiamata, una funzione utile per presentazioni o dimostrazioni pratiche.

Desk View permette di mostrare il piano di lavoro davanti al MacBook durante una chiamata, una funzione utile per presentazioni o dimostrazioni

In termini di connettività, il MacBook Air M4 supporta ora fino a due monitor esterni, rendendolo ottimale per ambienti lavorativi che richiedono multitasking avanzato. Include due porte Thunderbolt 4, un jack audio, MagSafe 3 per la ricarica sicura e veloce, e Wi-Fi 6E per una connessione più rapida e affidabile (ma intanto l’iPhone 16 è già compatibile con il più recente Wi-Fi 7). Anche qui c’è il Touch ID per l’accesso sicuro. E come sempre, lo chassis rigido in alluminio e i tasti ad ampia escursione fanno della tastiera Magic Keyboard una delle migliori sul mercato. A volerla cercare, una novità è il tasto per il Mute, che ha un nuovo logo, un altoparlante con una linea trasversale. Cambia per la prima volta dopo 25 anni e finalmente è (quasi) lo stesso simbolo che viene mostrato sul display quando si azzera il volume. L’aggiornamento, notiamo di passaggio, riguarda anche la Magic Keyboard riveduta e corretta dell’iPad Air M3.

I numeri
Il chip M4 rimane identico nelle diverse configurazioni, con CPU 10 core e GPU 10 core, a eccezione del modello base 13”, che monta CPU 10 core e GPU 8 core, mentre cambiano la Ram e lo spazio di archiviazione. Abbiamo provato la versione da 15” con 16 GB di memoria ram unificata e 1TB di spazio di archiviazione, in vendita dal 12 marzo a 2049 euro.

Negli ultimi anni Apple ha implementato sempre più funzioni che utilizzano il motore neurale, come il riconoscimento di oggetti nelle foto, la sfocatura dello sfondo di FaceTime, il riconoscimento del testo in tempo reale. Il primo processore con un Neural engine dedicato è stato l’A11 Bionic dell’iPhone X: basato su tecnologia a 10 nanometri, era capace di 600 miliardi di operazioni al secondo (0,6 TOPS). Il chip M3 arriva a 18 TOPS, l’M4 a 38 TOPS.

La potenza del processore Apple Silicon, e in particolare del Neural Engine, si nota ad esempio in Draw Things, software di creazione immagini da testo. Per generare un’illustrazione quadrata da 1344 pixel partendo da un prompt piuttosto semplice con il modello Stable Diffusion 2.1, il nuovo MacBook Air ha impiegato circa 2’10”, contro i 2’39” dell’M3. Per creare la stessa immagine un MacBook Air M2 ha impiegato 2’56”.

Altra applicazione che fa uso estensivo dell’intelligenza artificiale è Aiko, che serve per trascrivere file audio, ad esempio interviste, utilizzando il modello Whisper di OpenAi. Per elaborare un file di 35’45” di parlato con l’M4 ci sono voluti 7’01”, contro gli 8’13” di un MacBook Air M3 e i 9 minuti di un un MacBook Air M2.

Il confronto tra MacBook Air M4 (in blu) e MacBook Air M3 (in grigio)

Il miglioramento è confermato dai numeri di Geekbench, storico software di valutazione delle prestazioni di computer, smartphone e tablet. Per la sezione dedicata ai test sulle funzioni di IA, la differenza con il modello precedente è di circa il 15% in media, mentre rispetto all’M2 il divario si amplia, arrivando al 35% circa. I risultati mostrano che l’M4 porta un salto prestazionale soprattutto in attività come l’elaborazione di immagini e video, il riconoscimento di volti e oggetti, le operazioni legate al testo.

Nel riconoscimento immagini, ad esempio, il nuovo processore è il 31% più veloce dell’M3 e il 45,6% più veloce dell’M2. Per chi lavora con grandi librerie (ad esempio Apple Foto, Lightroom) o utilizza spesso app che catalogano e riconoscono automaticamente il contenuto delle immagini, l’M4 rende queste attività più fluide e reattive. Nella Classificazione Testi e Traduzione automatica, il MacBook Air M4 fa segnare un +29% rispetto al modello dello scorso anno e un +49,2% rispetto all’M2. Per chi usa strumenti basati sull’AI per tradurre o categorizzare documenti di testo, il chip M4 promette risultati più veloci, aumentando efficienza e produttività.

Il confronto tra MacBook Air M4 (in blu) e MacBook Air M2 (in grigio)

Spazio per la memoria
La Ram unificata può arrivare ora a 32 GB, con una larghezza di banda di 120 GB/s, consentendo un utilizzo fluido e senza intoppi del computer anche con applicazioni complesse, come gaming avanzato, editing video e elaborazione 3D. Così per il MacBook Air succede un po’ come per il nuovo iPad Air M3: basta un processore poco più potente per spingerlo nel campo del Pro. I due apparecchi rimangono diversi e non sovrapponibili, ma chi volesse usare il MacBook Air M4 per fotoritocco avanzato, montaggio video, coding, qualche rendering 3D o applicazioni che che fanno uso di intelligenza artificiale può farlo senza timore. Per i gamers, il nuovo chip supporta infatti il ray tracing, una tecnica grafica che produce immagini più realistiche ed effetti più credibili.

Il modello precedente non era affatto lento, e chi ogni giorno usa il MacBook Air per navigare sul web o scrivere mail difficilmente troverà differenze significative, ma quando app e giochi chiedono di sfruttare a fondo il processore, il nuovo chip risponde senza scomporsi. E senza nemmeno riscaldare troppo, visto che nelle nostre prove lo chassis è al massimo diventato tiepido. L’Air non ha una ventola e dunque è sempre assolutamente silenzioso.

Invariata, infine, l’autonomia: fino a 18 ore di riproduzione video o 15 ore di navigazione web wireless, abbastanza da poter dimenticare l’alimentatore senza paura di dover rinunciare al lavoro o allo svago.

Immagine realizzata su MacBook Air M4 con Draw Things, software di creazione immagini da testo, che abbiamo usato con il modello Stable Diffusion 2.1

La promessa di Apple Intelligence
Il MacBook Air arriva con macOS Sequoia, che introduce numerose funzionalità progettate per aumentare produttività e migliorare l’esperienza d’uso. Tra queste si segnalano una migliore gestione delle finestre, nuove modalità di anteprima per videoconferenze, e un’app Passwords con crittografia end-to-end. Sequoia migliora significativamente Safari, Maps, Messages e Notes, che ora supporta anche la trascrizione automatica di audio (non ancora perfetta, va detto). Altre funzioni legate ad Apple Intelligence saranno disponibili da aprile anche in italiano: nell’app Foto, Clean Up permette di eliminare elementi di disturbo nelle immagini; nell’app Note, Image Wand può trasformare schizzi abbozzati in disegni. Apple Intelligence include anche Image Playground (per disegnare partendo da un testo), emoji personalizzate (Genmoji), e Writing Tools per la scrittura. L’assistente vocale diventa più conversazionale e contestuale: è possibile interagire con Siri tramite testo, ottenere risposte che tengono conto della richiesta precedente e chiedere informazioni sulle impostazioni del dispositivo. In più, ChatGPT integrato in Apple Intelligence consente di attingere alle capacità del modello linguistico di OpenAI senza dover aprire altre app.

Ci piace

  • La potenza del chip M4
  • Prezzo inferiore rispetto al MacBook Air M3
  • Il color celeste

Non ci piace

  • Apple Intelligence da sola non è una spinta all’acquisto
  • Niente nano texture sul display, nemmeno come optional
  • Gli aggiornamenti frequenti tendono a far scendere il valore dell’usato

In fine
Sull’intelligenza artificiale, Cupertino è indietro rispetto ai concorrenti, e le funzioni offerte da macOS Sequoia oggi non bastano da sole a giustificare l’acquisto del nuovo MacBook Air, anche perché – come abbiamo visto – sono disponibili pure sui modelli precedenti. Ma Apple Intelligence qualcosa di buono lo ha fatto: ha spinto l’azienda a migliorare la dotazione base dei suoi prodotti, e nella maggior parte dei casi senza che il listino ne risentisse. Anzi, nel caso del MacBook Air M4, tutti i modelli costano meno: il 13? parte da 1.249 euro (configurazione base con M4 10?core CPU/8?core GPU, 16 GB Ram e 256 GB SSD), circa 100 euro in meno rispetto al modello M3. Anche le configurazioni superiori beneficiano di tagli di 60–80 euro. E così l’Air, che è sempre stato il portatile Apple da consigliare a chi non avesse esigenze tali da rendere indispensabile il MacBook Pro, oggi è davvero il Mac per tutti. A eccezione di chi possiede già un M3.

Fonte : Repubblica