Quando John Bonham viene ritrovato morto a soli 32 anni il pomeriggio del 25 settembre 1980 nella sua stanza da letto nella Old Mill House, la casa di Jimmy Page a Clewer nelle campagne di Windsors i Led Zeppelin decidono che non saranno mai più una band.
Il giorno della morte del batterista si ritrovarono a casa di Page per fare le prove ai Bray Studios, prima del pianificato tour in Nord America (la prima data 17 ottobre a Montreal), il primo dal 1977, per promuovere l’album In Through the Out Door, numero uno in classifica in America, Canada, Inghilterra e Nuova Zelanda ma come ha raccontato Robert Plant: «Abbiamo deciso subito che non potevamo andare avanti. Non potevamo fare come un croupier al Casinò che tira su i soldi e basta. Avevo perso il mio migliore amico».
Da allora, i Led Zeppelin si sono riuniti tre volte, il 13 giugno 1985 per l’esibizione al Live Aid al JFK Stadium di Philadelphia, il 14 maggio 1988 per il concerto celebrativo dei 40 anni della Atlantic Records e il 10 dicembre 2007 per il tributo a Ahmet Ertegun, il discografico che li ha messi sotto contratto nel 1968 alla O2 Arena di Londra. La prima esibizione al Live Aid è entrata nella storia per essere uno dei momenti più difficili nella storia dei Led Zeppelin che escono sul palco con una formazione in cui ci sono anche Paul Martinez (membro della band solista di Robert Plant) al basso, e due batteristi, Tony Thompson e Phil Collins. «È stato Robert a dirmi che Phil Collins voleva suonare con noi» ha detto Jimmy Page che ha definito l’esibizione “caotica”, «Io ho detto che se conosceva le canzoni per me andava bene. Invece non sapeva niente. Abbiamo suonato Whole Lotta Love e lui suonava a caso, sorridendo e senza avere idea di cosa stesse facendo. Sembrava uno scherzo». È una delle polemiche più grandi nella storia del rock: Phil Collins è stato accusato di aver rovinato una delle reunion più attese di sempre, in cui però anche Robert Plant non ha cantato al meglio e Jimmy Page ha avuto dei problemi tecnici con la sua Gibson Les Paul.
«Non avevamo parlato di una vera reunion, dovevamo solo suonare insieme, ma semplicemente non funzionava e c’erano dei problemi tecnici» si è giustificato Phil Collins, «Se avessi potuto alzarmi e andarmene lo avrei fatto, Robert era contento di vedermi ma Jimmy no».
Anche la seconda reunion con il figlio di John Bonham, Jason Bonham alla batteria non è perfetta (Plant e Page discutono appena prima di salire sul palco, e definiscono la serata «una delusione») e così quando iniziano a organizzare il loro terzo ritorno nel 2007 alla O2 Arena, Jimmy Page è determinato a fare in modo che diventi un evento: «Dovevamo suonare per mezz’ora insieme ad altri artisti della Atlantic ma io ho detto: non saliamo sul palco per mezz’ora. Dobbiamo correggere il Live Aid».
Il concerto è trionfale, entra nella storia anche per la più alta richiesta di biglietti mai registrata in Inghilterra, viene ripreso dalle telecamere e pubblicato nell’album e film live Celebration Day nel 2012 e segna il ritorno dei Led Zeppelin alla loro grandezza monumentale.
Jason Bonham, perfetto sostituto di John Bonham, ha scherzato anche su Phil Collins rivelando che poco prima di morire suo padre gli ha fatto imparare a suonare Turn it On Again, il singolo che nel marzo 1980 lancia al successo l’album Duke dei Genesis. «Phil Collins era stato appena votato al primo posto nella classifica dei migliori batteristi fatta da Melody Maker. Mi ha fatto ascoltare il pezzo, mi ha detto di suonare la parte di batteria, io l’ho fatto tre volte e lui ha detto: non capisco perché si parli tanto di Phil Collins. Anche mio figlio a 13 anni sa suonare le sue canzoni».
Fonte : Virgin Radio