Per David Gilmour il Glass Spider Tour di David Bowie fu un “un fantastico spreco di denaro”. Ecco perché

Nel maggio 1987, David Bowie parte per un tour mondiale di 86 date per promuovere il suo nuovo album Never Let Me Down e suona per la prima volta in alcuni paesi tra cui Italia, Austria, Spagna, Irlanda. È il Glass Spider Tour, uno spettacolo molto elaborato che entra nella storia come il tour più costoso e gigantesco di quel periodo. È un grande successo commerciale, con un incasso di 86 milioni di dollari, ma viene criticato per l’eccesso degli effetti speciali e delle soluzioni sceniche e spinge David Bowie a stare lontano dal palco per tre anni prima di tornare nel 1990 con il minimalismo del Sound + Vision Tour.

Mentre si prepara alle date del Glass Spider Tour, David Bowie è pronto a sperimentare e stupire, dopo la splendida esibizione al Live Aid e un duetto dal vivo con Tina Turner durante il tour di Private Dancer: «Non ho pensato ad altro che a questi spettacoli per sei mesi» dice alla stampa presentando la band guidata dal chitarrista Peter Frampton e le sue idee per le coreografie create insieme al suo amico Toni Basil, «È l’esperienza fisica più faticosa che abbia mai fatto. Lo show è implacabile, non si ferma mai, abbiamo dovuto provare tantissimo».

Bowie entra in scena seduto su una sedia argentata calata dall’alto, cantando al telefono il brano Glass Spider, primo brano di un lungo set di quasi trenta canzoni diviso in due parti, con cambi di abito (uno dei vestiti viene venduto all’asta da Sotheby per oltre 30.000 dollari nel 2016) e coreografie complesse. Ad attirare l’attenzione però è il palco, sormontato da un gigantesco ragno che secondo Bowie «Rappresenta visivamente il cerchio della vita, dalla nascita alla morte». Un impianto scenico che si dice Bowie abbia finanziato personalmente, investendo dieci milioni di dollari per pagare una crew di 150 persone e creare due palchi che si muovono contemporaneamente in giro per il mondo, ma sono troppo grandi per alcuni dei luoghi in cui si tengono i concerti.

Bowie è costretto a far costruire un terzo palco più piccolo, chiamato Junior Bug per riuscire a suonare al Madison Square Garden di New York. I critici definiscono il tour eccessivo e troppo elaborato, e anche alcuni musicisti abituati a grandi tour come David Gilmour dei Pink Floyd dice «Non voglio sminuire David, ma quello sembrava proprio un fantastico spreco di denaro», ma Bowie scrive sul palco del Glass Spider Tour un’altra pagina del suo percorso di innovazione e autenticità.

«I tour mondiali sono un’esperienza davvero pericolosa e stancante, vivi in una specie di caos cercando di dare un senso alle cose. Ma è anche un momento di grande creatività e divertimento. Per la prima volta ho avuto la possibilità di spendere tanti soldi i realizzare i miei desideri» ha detto Bowie che fa quattro concerti storici in Italia, il 9 giugno allo stadio Comunale di Firenze, il 10 a San Siro a Milano e il 15 e 16 luglio allo stadio Flaminio di Roma «Nel Glass Spider Tour ho cercato di mettere insieme tutto quello che mi interessava nel mondo del rock e del teatro. È il tipo di concerto che vorrei andare a vedere: veloce, colorato, volgare, rumoroso, elegante, sognante».

Fonte : Virgin Radio