Le inchieste sulla gintoneria e sull’urbanistica dimostrano cosa sta diventando Milano

0 CONDIVISIONI

Immagine

Ci sono le bottiglie da migliaia di euro, le droghe, l’accesso al privé al costo minimo di cinquemila euro, i rider pagati altrettanto per trasportare “pacchetti deliveroo” con droga, cibo e alcol. E poi, nella stessa città, ci sono anche le speculazioni immobiliari avvallate da un sistema che ha visto la partecipazione di politici, dirigenti del Comune di Milano, architetti e paesaggisti. Sono queste le basi delle due inchieste che, negli ultimi giorni, hanno travolto la città di Milano.

Da un lato c’è quindi l’inchiesta sulla Gintoneria, il noto locale che si trova in via Napo Torriani al civico 15 gestito da Davide Lacerenza, che ha fatto dell’eccesso e del trash il suo marchio di fabbrica, insieme a Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi, che è stata definita dagli investigatori “socio occulto” nella gestione della Gintoneria. Dall’altro ci sono le inchieste sull’urbanistica a Milano. Gli ultimi sviluppi, culminati nell’arresto dell’ex dirigente comunale Giovanni Oggioni, hanno fatto emergere un fitto sistema di relazioni tra dirigenti, politici di alto rango, architetti e immobiliaristi che avrebbero avuto come scopo quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni altamente speculative.

Due mondi apparentemente distanti, ma che sembrerebbero essere due facce della stessa medaglia. O meglio, sembrerebbero avere un obiettivo comune: cercare di fare (o farne fare) più soldi possibili e in poco tempo. Quello di questi giorni non mostra però il nuovo volto della Milano da Bere. Lo svela solamente. O, nel caso della Gintoneria, lo conferma e basta. Degli eccessi della Milano notturna degli imprenditori, dei vip e dei ricchi se ne era già parlato ai tempi del caso di Alberto Genovese, l’ex re delle start up condannato per violenza sessuale che nel suo attico – ribattezzato Terrazza Sentimento – ospitava feste a base di alcol e droghe.

Leggi altro di questo autore

Nella sua Gintoneria, Lacerenza invece avrebbe avuto l’obiettivo di far spendere più denaro possibile consentendo ai giovani rampolli o imprenditori di poter confermare il proprio status di persona ricca. E per favorire questa distinzione con gli altri, con la gente che non ha patrimoni milionari, con i “poveri”, sarebbe stato messo in piedi un sistema di pacchetti e delivery. Questi, infatti, non sono per tutti ma per i più facoltosi. Così come l’accesso al privé, la Malmaison, non è per chiunque ma solo per chi può spendere “più di 5mila euro a serata”. E alimentare questo senso di importanza (pensiamo al braccio destro di Lacerenza che porta a passeggio il cane del ragazzo che ha speso oltre 600mila euro) diventa fondamentale perché porta alcuni clienti a versare, in una sola notte, ben 70mila euro.

Il centro è sempre quello: i soldi e mostrare di averli fatti soprattutto per un soggetto “partito da un banco di mercato” che, forse proprio per un senso di rivalsa, sembrerebbe aver necessità di vantare una ricchezza quantomeno materiale. E da qui, i soldi mostrati sui social, lo champagne usato per lavare l’auto di lusso e i piatti di cruditè.

E proprio la necessità di accumulare sempre più soldi o quanto meno farne accumulare accumunerebbe la Gintoneria ai nuovi sviluppi sull’inchiesta urbanistica. In questo caso, troviamo immobiliaristi che pur di realizzare operazioni altamente speculative si affidano a un sistema fatto di dirigenti del comunale, politici di alto rango, operatori economici, architetti e paesaggisti che avrebbero lavorato per favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e rendere innocue le inchieste della Procura. Il tutto per consentire ai “palazzinari” di poter costruire sempre di più a discapito però di persone, coppie e famiglie che hanno investito i propri risparmi per poter vedere realizzato un sogno: la propria casa.

Due inchieste che sembrerebbero essere molto lontane tra loro, ma – come scritto precedentemente – che sono la faccia di una stessa medaglia. Quella di una Milano dove soldi sporchi e potere, stanno consumando spazio molto più di palazzi ed edifici.

0 CONDIVISIONI

Immagine

Giornalista professionista da novembre 2021 e vice capo area della cronaca di Milano di Fanpage.it. Scrivo di cronaca nera e giudiziaria, ma prevalentemente di temi sociali, in particolare: condizioni carceri e Cpr, disagio minorile e tematiche legate al mondo del lavoro.

Fonte : Fanpage