Eurogruppo, Dombrovskis: “Per la Difesa non proponiamo per ora di rivedere regole fiscali”

In giornata la Polonia ha detto che “la proposta presentata la scorsa settimana dalla Commissione europea è un grande passo sulla strada giusta. C’è però bisogno di ulteriore lavoro”. Mentre i Paesi Bassi hanno fatto sapere di non essere favorevoli a “degli eurobond con un aumento del debito” comune Ue a sostegno degli investimenti nella difesa

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Il piano di riarmo europeo arriva sul tavolo dei ministri delle Finanze dell’Unione, dopo il via libera dei leader europei al summit di Bruxelles del 6 marzo. E il primo confronto è proprio sugli strumenti da mettere in campo, al centro della cena informale tra i ministri dell’Ecofin, seguita da uno scambio sulle regole fiscali, su come usare cioè la flessibilità del Patto. Per aumentare gli investimenti nella difesa “la Commissione Ue non suggerisce di ricominciare a rivedere le nostre regole fiscali in questa fase”: a dirlo è il commissario europeo all’Economia Valdis Dombrovskis, incontrando la stampa al termine della riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles. Per Dombrovskis “in primo luogo, abbiamo concluso questo lavoro meno di un anno fa e, in secondo luogo, richiederebbe tempo in ogni caso”. E sulla difesa “abbiamo bisogno di reagire ora. Per questo motivo proponiamo di utilizzare le possibilità già presenti nella nuova normativa fiscale, ovvero l’attivazione delle clausole nazionali di salvaguardia”. In giornata la Polonia aveva detto che “la proposta presentata la scorsa settimana dalla Commissione europea è un grande passo sulla strada giusta. C’è però bisogno di ulteriore lavoro”. Mentre i Paesi Bassi hanno fatto sapere di non essere favorevoli a “degli eurobond con un aumento del debito” comune Ue a sostegno degli investimenti nella difesa “perché questa non è una soluzione a lungo termine” (Sondaggio Sky TG24: italiani prudenti su intervento in Ucraina, divisi su spese militari).

Dombrovskis: a breve proposta sulla difesa, anche Mes

Il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis ha segnalato che tra le molte opzioni all’esame dell’esecutivo comunitario per sostenere gli investimenti Ue nella difesa figura anche la “capacità di prestito” del Mes. Il pacchetto della Commissione verrà presentato nell’arco di una “settimana o settimane”, ha chiarito nella conferenza stampa al termine dell’Eurogruppo. “Stiamo proponendo una capacità di prestito aggiuntiva di 150 miliardi di euro garantita dal bilancio dell’Ue”, ha ricordato, una “flessibilità fiscale aggiuntiva” e anche una “revisione di medio termine della politica di coesione per utilizzare anche i fondi di coesione per rafforzare la sicurezza degli stati membri”. “Stiamo esaminando il ruolo che può svolgere la Banca europea per gli investimenti”, che sta lavorando al “suo piano d’azione per la sicurezza e la difesa”. “Stiamo esaminando cosa si può fare attraverso la mobilitazione con capitale privato. E non dovremmo dimenticare la capacità di prestito, che è presente nel Mes, poiché potrebbe essere utilizzata anche qui”.

Polonia: “Confronto su come finanziare difesa, non se farlo”

Il ministro delle Finanze polacco Andrzej Domanski,  arrivando alla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, ha spiegato che sui finanziamenti alla difesa “la proposta presentata la scorsa settimana dalla Commissione europea è un grande passo sulla strada giusta. C’è però bisogno di ulteriore lavoro”. Per Domanski “ci sono molto opzioni sul tavolo e oggi, durante la cena informale ma anche durante gli incontri bilaterali con i ministri delle finanze, discuteremo di ognuna di esse. Per tutti è chiarissimo che non c’è questione più importante da discutere”. Il ministro polacco ha detto anche che “ci sono Paesi che sono ansiosi di lavorare a questo livello intergovernativo. Dobbiamo trovare soluzioni che siano abbastanza grandi da aumentare la cosiddetta potenza di fuoco finanziaria dell’Ue. Il tempo è essenziale, non è in questione se dobbiamo investire, ma come lo faremo e come lo finanzieremo. A un certo punto serviranno strumenti congiunti”.

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Paesi Bassi contro eurobond per difesa

“I Paesi Bassi non sono a favore degli eurobond con un aumento del debito” comune Ue a sostegno degli investimenti nella difesa “perché questa non è una soluzione a lungo termine. Non puoi spendere per uscire dall’indebitamento”: a dirlo è stato Eelco Heinen, ministro delle Finanze olandese, arrivando alla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles, interpellato su quali piani il Paese possa sostenere per dare impulso alla difesa europea. “La Commissione Ue non si sta riarmando, ma gli Stati nazionali devono riarmarsi”. “I Paesi Bassi hanno sempre detto di guardare ai mezzi” per farlo “all’interno delle regole che già ci sono”.

Germania: aperti a finanziamenti Ue per progetti europei

La Germania si è invece detta “molto aperta” all’idea di un finanziamento comune a livello Ue di “veri progetti europei nelle aree della difesa”. Lo ha detto il ministro delle Finanze tedesco Jörg Kukies arrivando a Bruxelles alla riunione dell’Eurogruppo. Berlino, secondo il ministro, guarda invece con scetticismo a eurobond finalizzati a sostenere progetti nazionali perché non fanno altro che “aumentare il debito da distribuire ai Paesi Ue senza incidere sulla prospettiva di una difesa comune europea.

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Proposta dell’Italia su Iniziativa Ue per sicurezza

Oggi intanto il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha presentato ai colleghi Ue a Bruxelles la proposta dell’Italia per una ‘Iniziativa Europea per la Sicurezza e l’Innovazione Industriale’ per mobilitare investimenti privati in settori strategici di difesa, sicurezza e protezione senza aumentare il debito pubblico. Lo si è appreso da fonti del Mef. L’idea è di rafforzare la componente degli Stati membri nell’InvestEu, migliorando l’efficacia delle garanzie Ue per attrarre capitali privati. Dovrebbe mobilitare circa 200 miliardi di investimenti privati in 3-5 anni, utilizzando una garanzia pubblica di 16,7 miliardi di euro. 

Cosa prevede la proposta italiana

Secondo quanto indica la proposta che viene presentata dal ministro Giorgetti ai colleghi Ue, il punto è che il nuovo debito pubblico andrà ripagato e il tema è particolarmente importante per l’Italia già impegnata in uno sforzo per ridurre il proprio stock di debito. Si segnala quindi che i singoli bilanci nazionali o il bilancio Ue non possono fornire finanziamenti stabili a lungo termine per sostenere industrie strategiche e infrastrutture critiche, considerando anche la portata e l’urgenza delle esigenze di investimento strategico dell’Europa in difesa, sicurezza, aerospazio e tecnologie a duplice uso. La capacità di una garanzia pubblica di 16,7 miliardi di mobilitare fino a 200 miliardi di euro di investimenti privati nei prossimi tre-cinque anni, ottenendo un moltiplicatore stimato di circa 12 volte, è stata calcolata dall’Italia. La mobilitazione sarà realizzata attraverso una struttura di garanzia europea multi-tranche, ottimizzando attentamente l’uso complementare delle risorse nazionali e dell’Ue, con diverse tranche. Con ‘multi-tranche’ si intende che la struttura finanziaria dell’Iniziativa europea per la sicurezza e l’innovazione industriale avrebbe diversi livelli di rischio e protezione, con gli Stati membri a garantire le perdite iniziali, l’Ue quelle intermedie e le tranche senior più protette a garanzia del mercato.

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Fonte : Sky Tg24