Cosa c’è da sapere su Manus, la nuova IA cinese che promette di fare tutto da sola

L’intelligenza artificiale corre veloce e ogni giorni assistiamo al lancio di nuovi modelli o strumenti che promettono di avere un impatto sulle nostre vite e sul nostro lavoro.

In passato i laboratori di ricerca no-profit che hanno lavorato allo sviluppo di intelligenza artificiale generativa – come la stessa OpenAI – hanno espresso la loro volontà di inseguire l’AGIa beneficio dell’umanità”.
Ma ora è evidente che la corsa all’IA è una questione di business e di geopolitica. Per questo bisogna guardare con estrema cautela ai nuovi strumenti basati su IA generativa che arrivano sia dalle Big Tech della Silicon Valley, sia dalla Cina, da cui recentemente è emerso il “fenomeno” DeepSeek.

E proprio dalla Cina, negli ultimi giorni, si è fatta largo – generando un discreto clamore su social come X e Discord – un’intelligenza artificiale chiamata Manus che sarebbe capace di svolgere operazioni complesse senza l’intervento umano.

Cos’è Manus e chi l’ha creata

Manus AI è stata creata da Monica, startup fondata da Xiao Hong, laureato nel 2015 alla Huazhong University of Science and Technology.

Tra i membri principali del team ci sono il direttore scientifico Yichao “Peak” Ji e il responsabile di prodotto Zhang Tao.

Inizialmente, Monica ha ottenuto popolarità con un’estensione per browser basata su ChatGpt destinata ai mercati internazionali, prima di lanciare Manus come agente completamente autonomo.

Il nome “Manus”, derivato dal latino e che significa “mano”, simboleggia la capacità di trasformare direttamente il pensiero in azione.

Il logo di Manus richiama uno schiocco di dita, metafora della rapidità con cui l’IA risponde alle richieste degli utenti.

Cosa riesce a fare Manus

Manus è progettata come un agente IA generale, capace cioè di gestire numerosi compiti pratici senza la supervisione di un essere umano.

Sul suo sito ufficiale sono riportati e dimostrati diversi esempi delle sue capacità, come la creazione di itinerari personalizzati e guide turistiche, oppure analisi approfondite di titoli azionari, corredate da dashboard, ad esempio per valutare la performance del titolo Tesla.

Inoltre, Manus può generare tabelle comparative con raccomazioni su misura per l’analisi di politiche aziendali, e analizzare dati di vendita offrendo insight concreti e visualizzazioni, come nel caso di negozi Amazon.

Come si accede a Manus

Attualmente Manus è disponibile solo in versione beta privata.

Questo significa che per accedere è necessario un invito, che può essere richiesto direttamente sul sito ufficiale.

Abbiamo provato a richiederne uno, ma dopo 48 ore non abbiamo ancora ricevuto risposta.

Molti utenti, però, hanno già ottenuto l’accesso, alimentando un notevole entusiasmo intorno a questa IA. Su Weibo, alcuni inviti sono stati addirittura messi in vendita per migliaia di dollari.

I server di Manus, inoltre, sono sovraccarichi per le richieste ricevute dagli utenti. Sull’account ufficiale su X si legge che la piattaforma subirà due ore di manutenzione necessarie a effettuare “un upgrade dell’infrastruttura”.

Cosa pensa chi ha provato Manus

Tra chi è riuscito a testare Manus c’è Victor Mustar, Head of Product Design di Hugging Face, nota piattaforma specializzata in machine learning e NLP, che ha definito Manus “il più impressionante strumento IA mai provato finora”.

Anche Rowan Cheung, autore della newsletter The Rundown AI con oltre mezzo milione di follower su X, si è mostrato entusiasta, paragonando il lancio di Manus al “momento DeepSeek della Cina”, in riferimento all’impatto che ha avuto la startup di Liang Wenfeng nel settore dell’intelligenza artificiale.

Per realizzare Manus, Monica ha utilizzato “varie tecnologie open-source” e, secondo le analisi condivise su X, ha eseguito il fine-tuning di modelli IA esistenti come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba.

Secondo Yichao “Peak” Ji, direttore scientifico del progetto, Manus sarebbe superiore agli agenti IA sviluppati da OpenAI, come l’agente “Operator” specializzato nella ricerca approfondita sul web.

Le capacità avanzate di Manus sembrano essere confermate dalla sua performance sul benchmark GAIA, un test introdotto a novembre 2023 particolarmente complesso per le IA generali.

Le critiche degli scettici

Non mancano però le perplessità. Alexander Doria, cofondatore della startup AI Pleias, ha descritto Manus più come un semplice “workflow” che come un vero agente autonomo, paragonandola a Devin di Cognition, uno strumento che comunque richiede l’intervento umano per attività complesse.

Manus è stata criticata anche per alcune difficoltà nel reperire informazioni online, generando talvolta risposte errate, soluzioni incomplete o inutilmente complesse.

Alcuni l’hanno paragonata a una versione potenziata di Claude Sonnet, uno dei modelli di Anthropic, sottolineando il ricorso eccessivo a strumenti già disponibili come Browser Use, una libreria open-source utilizzata per permettere agli agenti IA di navigare autonomamente sul web.

Fonte : Repubblica