I risultati di ricerca di Google definiscono il Mein Kampf una “vera opera d’arte”

In questi ultimi giorni il primo risultato di ricerca di Google sul Mein Kampf, il manifesto nazista di Adolf Hitler, sta restituendo agli utenti l’estratto di una recensione di Amazon generata dall’AI, in cui il libro viene definito una vera opera d’arte. “I lettori trovano il libro facile da leggere e interessante. Apprezzano gli spunti intelligenti e approfonditi. La grafica è gradevole e semplice – si legge nella recensione pubblicata nella pagina del libro, ora non più raggiungibile dagli utenti, e riportata da 404Media -. I lettori descrivono il libro come una vera e propria opera d’arte. Tuttavia, alcuni trovano il contenuto noioso e cupo. Le opinioni variano per quanto riguarda il contenuto ricco di suspense, l’accuratezza storica e il rapporto qualità-prezzo”.

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Una recensione decisamente insolita, che Google ha riportato però in cima alla pagina dei suoi risultati per la ricerca “Mein Kampf”, evidenziando le parole “facile da leggere e interessante”. Anche se il colosso tecnologico ci ha tenuto a precisare che “per questa ricerca non è disponibile una panoramica dell’intelligenza artificiale”. Il problema, quindi, sembrerebbe essere la recensione pubblicata su Amazon, riconosciuta da Google come uno dei contenuti più esaustivi per la ricerca degli utenti. A rendere ancora più complessa la questione, però, c’è il fatto che la recensione generata dall’AI non era affatto la sola positiva presente sulla pagina del Mein Kampf della piattaforma. Moltissimi utenti, infatti, avevano recensito il manifesto di Adolf Hitler con cinque stelle, elogiando soprattutto la qualità della stampa e la veste grafica del libro.

Considerando le recensioni a cui ha avuto accesso, è molto probabile che l’AI ne abbia rielaborato il contenuto per generare un testo da condividere sulla pagina prodotto di Amazon. Il risultato, però, è stato tutt’altro che felice. Ne è venuta fuori una recensione che ha elogiato a dismisura uno dei libri più controversi della storia della letteratura mondiale, che è persino riuscita a guadagnare la posizione più alta dei risultati di ricerca di Google. Inutile dire, quindi, che la responsabilità dell’accaduto sta nel mezzo: da un lato, Amazon ha permesso che un contenuto simile potesse finire sulla sua piattaforma; dall’altro, Google ha fatto schizzare questo risultato nella posizione più alta possibile.

Gli epic fail della ricerca di Google

Da quando Google ha scelto di introdurre risultati generati dall’intelligenza artificiale nel suo motore di ricerca, a maggio 2024, non ha fatto altro che accumulare una serie di epic fail decisamente degni di nota. A distanza di pochi giorni dal rilascio delle sue AI Overviews, infatti, la funzione ha subito attirato l’attenzione degli utenti fornendo loro una stravagante risposta alla domanda su come evitare che il formaggio scivolasse dalla pizza: citando un post condiviso su Reddit 11 anni fa dall’utente @fucksmith, Google ha suggerito di “aggiungere circa 1/8 di tazza di colla non tossica” alla salsa, così da tenere ferma la mozzarella. E non finisce qui, come potete immaginare.

Tra i risultati peggiori forniti dall’AI di Google merita un posto d’onore il consiglio di mangiare “un piccolo sasso al giorno” per assumere una giusta dose di minerali e vitamine, “importanti per la salute” del nostro apparato digerente. Altrettanto interessante, anche se non riguarda la salute, è stata l’affermazione secondo cui alcuni Pokémon sarebbero membri convinti della comunità LGBTQ+. Infine, proprio all’inizio di quest’anno l’AI di Google si è fatta notare per aver suggerito ai genitori di utilizzare il popolare sex toys Magic Wand come terapia comportamentale per i bambini. Un errore che ha suscitato scalpore, portando ancora una volta gli esperti del settore a chiedersi se davvero l’intelligenza artificiale è in grado di estrapolare le informazioni dalla rete in modo corretto per rispondere alle query di ricerca degli utenti.

Fonte : Wired