Seoul: leader religiosi invitano all’unità in attesa del verdetto sull’impeachment di Yoon

Mentre la Corea del Sud attende la decisione della Corte costituzionale sullla messa in stato di accusa del presidente, i leader di principali gruppi religiosi del Paese chiedono unità e rispetto per il verdetto. Dopo la scarcerazione di Yoon, nei giorni scorsi, è salita la tensione, che ha messo in allerta le forze di sicurezza. Ma è aumentato anche il sostegno al partito al potere.

Seoul (AsiaNews) – I leader delle principali fedi religiose della Corea del Sud hanno rilasciato una dichiarazione invitando la popolazione a rispettare l’attesa decisione della Corte costituzionale sull’impeachment del presidente Yoon Suk-yeol. “Riteniamo che la Corte costituzionale emetterà una sentenza equa. E il nostro popolo, il nostro governo e i nostri circoli politici devono tutti accettare questa decisione. Perché questo è l’unico modo per riconquistare la fiducia della gente e ripristinare l’ordine infranto”, si legge nel documento intitolato “Andiamo avanti come uno”.

I leader religiosi hanno anche sottolineato il clima di conflitto e sfiducia che si è diffuso negli ultimi tre mesi in seguito alla proclamazione della legge marziale da parte del presidente Yoon, evento che ha innescato una grave crisi nazionale. “Ciò che è più straziante è che lo scontro e il conflitto all’interno del mondo politico stanno diffondendo ferite profonde tra la gente”, hanno affermato i rappresentanti delle maggiori fedi religiose. “È tempo di smettere di litigare e di andare oltre il conflitto per raggiungere l’armonia. È tempo che i partiti al governo e all’opposizione uniscano le forze per il bene del popolo, anziché lottare per sconfiggersi a vicenda”.

La sentenza della Corte costituzionale, attesa per questa settimana, stabilirà se il presidente verrà rimosso dall’incarico, ma sta già generando tensioni. Le forze di sicurezza sono in stato di massima allerta e, secondo le previsioni, migliaia di persone scenderanno in piazza sia per sostenere che per contestare il presidente. “Stiamo elaborando dei piani tenendo conto degli scenari peggiori”, ha dichiarato in conferenza stampa Lee Ho-young, commissario generale a capo dell’Agenzia di polizia nazionale.

Per precauzione, alle scuole situate nei pressi del tribunale è stato consigliato di chiudere o adottare misure di sicurezza, mentre il trasporto pubblico eviterà la fermata più vicina alla Corte costituzionale, ha aggiunto il capo della polizia.

Oltre all’impeachment, il presidente Yoon è coinvolto in un altro procedimento penale per insurrezione. Il 7 marzo, il tribunale distrettuale di Seoul ha annullato il mandato di arresto nei suoi confronti, anziché prolungarne la detenzione, durata quasi due mesi. Questa decisione ha suscitato reazioni contrastanti tra l’opinione pubblica e le forze politiche. Ieri, migliaia di sostenitori del presidente si sono radunati nei pressi della sua residenza per protestare contro il processo di messa in stato d’accusa.

Mentre oggi il procuratore generale Shim Woo-jung ha dichiarato di rispettare la decisione del tribunale distrettuale di Seoul, pur non condividendo la valutazione dei giudici. Ha inoltre confermato che la procura procederà con il processo: “Ho ordinato che l’accusa presenti argomentazioni su varie controversie durante il processo, e faremo tutto il possibile per portare avanti l’accusa”, ha detto ai giornalisti.

Nel frattempo, i sondaggi condotti in seguito alla scarcerazione di Yoon registrano un aumento del sostegno popolare al partito del presidente, il People Power Party (PPP), e una crescente aspettativa che l’attuale blocco di governo rimanga al potere. Il tasso di approvazione del PPP ha infatti raggiunto il 42,7%, superando il 41% del Partito Democratico di Corea (PDK), principale formazione politica d’opposizione, che dal 2023 controlla il Parlamento.

Allo stesso modo, la percentuale di chi vorrebbe che il blocco dell’opposizione prendesse il potere è scesa dal 55,1% al 50,4%, mentre coloro che preferiscono la permanenza del PPP sono aumentati dal 39% al 44%.

Questi dati segnalano un’inversione di tendenza: nelle scorse settimane, come sottolineato dal Korea Times, un numero crescente di elettori si aspettava che un candidato dell’opposizione sostituisse Yoon in caso di elezioni anticipate. Se la Corte costituzionale dovesse confermare l’impeachment e rimuovere dall’incarico il presidente, dovranno essere indette nuove elezioni presidenziali entro 60 giorni.

Fonte : Asia