Grand Theft Hamlet: l’innovativo esperimento che unisce Shakespeare e GTA Online

Difficile affrontare criticamente un’operazione come Grand Theft Hamlet, tanto originale quanto criptica, dove il confine tra genio e furbizia è molto labile – ma attenzione, questo non è obbligatoriamente un male. Un’ora e mezzo di visione, disponibili in esclusiva nel catalogo di MUBI, che ci accompagnano, come avrete già intuito dal titolo e dalle immagini a corredo dell’articolo, nel mondo videoludico di GTA Online, con tutti i pro e i contro che questo comporta. La folle impresa tentata – e a quanto pare riuscita, anche se il giudizio sugli effettivi risultati spetta poi al singolo spettatore – dai due registi Sam Crane e Pinny Grylls è qualcosa che passerà alla storia dei rispettivi medium, come inedito esperimento di contaminazione tra il cinema e i videogame, forse mai fino ad oggi spinto così agli estremi. E perché no, anche un triangolo con quel teatro che è poi alla base della surreale premessa: tutto parte infatti dalla volontà di realizzare una rappresentazione dell’Amleto di William Shakespeare in un’arena online, selezionata appositamente ad hoc.

Grand Theft Hamlet: c’è del marcio a Los Santos

Ma come evitare il caos in un gioco che poggia le sue basi proprio sulla competizione, sulla violenza e sulla velocità, con sparatorie, rapine e inseguimenti su quattro ruote che ne caratterizzano il principale background? E allo stesso tempo non incappare nei guastafeste, i cosiddetti troll che da sempre popolano il mondo del web, non soltanto strettamente collegato ai giochi online?

Ha un che di ammirevole perciò l’impegno da parte dei suoi autori, che non si sono fatti abbattere dalle numerose difficoltà incontrate durante la messa in atto del progetto per portarlo a termine, costasse quel che costasse. Un’idea nata durante il periodo del lockdown, con la quasi totalità della popolazione chiusa in casa – il film batte bandiera britannica, ma la situazione ha accomunato un po’ ogni angolo del pianeta – e questi due amici che tra una sessione e l’altra hanno partorito la possibilità di unire la loro passione per il teatro con il loro videogioco preferito.

Due attori disoccupati – d’altronde il palcoscenico in quel periodo era un miraggio, sia per gli addetti ai lavori che per il pubblico – che hanno reclutato con fatica un “cast” di volenterosi, pronti a cimentarsi in battute o monologhi anche senza nessuna esperienza alle spalle. Il tutto raccontato attraverso quella realtà di pixel made in Rockstar Games, con gli aficionados che si ritroveranno alle prese con situazioni vissute e rivissute joypad alla mano. Una produzione machinima, ovvero la pratica di film-making che utilizza l’ambiente 3D virtuale dei videogiochi, in piena regola, con l’azione narrata esclusivamente dal punto di vista di questi avatar virtuali, ognuno con le proprie peculiarità e alle prese con sessioni di chat vocale che offrono anche il contesto e i pensieri dei diretti interessati.

Il mondo dentro e il mondo fuori

Si assiste così anche a una potenziale crisi di coppia, con l’ossessione per i videogiochi che diventa una sorta di droga che distacca dalla famiglia e dalla vita reale, e al vuoto esistenziale, con proprio la vita online che diventa una sorta di potenziale ancora di salvezza dalla solitudine. In questa contaminazione con la realtà che si interseca sempre più alla rappresentazione teatrale in divenire, seppur in un contesto del tutto inedito, Grand Theft Hamlet trova delle suggestioni inaspettate, tra ironia e amarezza, riuscendo a creare con una certa efficacia quel senso di comunità spesso creatosi in titoli multiplayer che fanno dell’online un loro punto di forza.

Premiato in diversi festival di settore e non, Grand Theft Hamlet ha un suo precisissimo target di riferimento, decontestualizzato dal quale perde ovviamente fascino e motivo di interesse. Un amante del cinema, anche dei documentari più impegnativi, potrebbe parzialmente uscirne stordito o irritato, in quanto qua assistiamo a qualcosa di completamente diverso, probabilmente un unicum da apprezzare per la sua originalità.

Per restare in tema, scoprite la data di uscita ufficiale di Until Dawn, il film ispirato al videogioco PlayStation!

Fonte : Everyeye