Dall’infanzia all’orientamento politico, dal commento su Giorgia Meloni alla malattia della madre, l’intervista che Simone Cristicchi ha rilasciato al Corriere dell Sera affronta tutti i temi che lo hanno riguardato e che tanto hanno fatto discutere durante e dopo il Festival di Sanremo.
Il cantautore è stato molto associato alla destra in questo periodo, argomento che lui commenta definendosi “artista libero da etichette politiche, perché prima di tutto mi interessa l’umano, la storia e la spiritualità. Eppure” – precisa – “a volte personaggi, scientemente calati nei panni del detrattore di turno, senza nemmeno conoscere il mio percorso si lanciano in strategiche invettive o mi vestono di loro bandiere. Io racconto storie, e non portavo bandiere quando ho cantato con il coro dei minatori di Santa Fiora o con i carcerati di Nisida”. Cristicchi ricorda di aver portato in scena un racconto sulle foibe e sugli esuli istriani a cui hanno assistito esponenti politici sia di sinistra sia di destra e alla domanda sul suo orientamento politico, se sia di destra o di sinistra, afferma: “In passato ho sempre avuto un orientamento a sinistra, ma devo riconoscere che da politici e stampa di destra ho raccolto un atteggiamento sempre rispettoso nei miei confronti e delle mie scelte artistiche”.
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Simone Cristicchi su Giorgia Meloni
Giorgia Meloni ha commentato molto positivamente la sua esibizione a Sanremo, esternazione che Simone Cristicchi commenta con un apprezzamento: “Come hanno fatto altri giornalisti e commentatori, e molti altri no, la Meloni, che non conosco, ha difeso non tanto me e la mia canzone ma il diritto di cantarla senza per forza vederci sporcizia dentro. Per questo la ringrazio molto per le parole che ha speso. Ripeto: a destra ho trovato sempre un’apertura mentale maggiore, mi hanno rispettato per il coraggio e la mia onestà intellettuale”.
E ancora: “Quando ho fatto teatro di stampo antifascista non ho mai ricevuto dalla destra un’etichetta, insulti o minacce; cosa che invece è avvenuta a parti invertite. Quando ho messo in luce i chiaroscuri delle complicate vicende del confine orientale, da sinistra è arrivata la fatwa, e improvvisamente da “compagno” sono diventato traditore, fascista, revisionista. Eppure dico le stesse cose che il presidente Mattarella sostiene nei suoi discorsi”, ha aggiunto.
La malattia della madre
Quanto alla malattia della madre, destinataria del suo brano ‘Quando sarai piccola’, Cristicchi ha confermato che non si tratti di Alzheimer, bensì di “un’emorragia cerebrale dovuta a un’arteria difettosa”. Perché non smentito chi sosteneva che si trattasse di quella particolare malattia neurodegenrativa? “Non c’era motivo di smentire, visto che ho tenuto una conferenza stampa a Milano il 4 febbraio, quindi prima del festival, per presentare al meglio la canzone”, ha affermato: “Non ho mai incentrato il discorso sull’Alzheimer o la demenza senile. Il tema ha una prospettiva più ampia, e va al di là della singola patologia. A Sanremo ho ribadito tutto in sala stampa e in numerose interviste. “Quando sarai piccola” è una canzone declinata al futuro: una lettera di un figlio che rassicura la propria madre. Ma c’è molto di più: la ciclicità naturale della vita, il dare e ricevere amore che rende sacra la nostra esistenza”.
Oggi la madre è disabile al cento per cento: “Ha una mente lucida intrappolata in un corpo che non risponde più. È in carrozzina. Non riesce a parlare correttamente” ha detto Cristicchi. E ancora, tornando sull’Alzheimer: “Ammesso che un artista debba delle spiegazioni in merito alle sue opere, in realtà la prima cosa che ho fatto è stata puntualizzare il tema del brano, e i giornalisti onesti lo sanno bene. Ho detto che la mia canzone non è una cartella clinica, e non si può ridurre a una patologia specifica”, ha aggiunto: “Io scatto una polaroid, una fotografia che descrive un profondo sentimento, un mio stato d’animo. Il resto lo lascio alla libera interpretazione (…) Se però vengo accusato di dolo, per aver nascosto il fatto che mia madre non fosse malata di Alzheimer, siamo alla diffamazione”.
Fonte : Today