L’insediamento di questi istituti rafforza la dimensione internazionale di Dama, rendendolo un punto nevralgico per la ricerca e l’innovazione scientifica. “Oggi abbiamo a Bologna un hub di rilevanza mondiale per l’analisi dei dati ad alte prestazioni, che potrà contare, a inizio 2026, anche di due nuove e importanti risorse come i supercomputer Industrial Grade e l’AI Factory”, ha commentato Antonio Zoccoli, presidente della Fondazione Icsc (Centro Nazionale HPC, Big Data e Quantum Computing). Oltre al supercalcolo e alla meteorologia, Dama avrà un ruolo chiave anche nella trasformazione digitale della manifattura, con il coinvolgimento di istituzioni come il Competence Center Bi-Rex, specializzato in industria 4.0, e il consorzio Cineca, che gestisce infrastrutture di supercalcolo per applicazioni industriali e scientifiche. Questo ecosistema permetterà di sviluppare progetti di innovazione applicata, dai modelli di simulazione avanzata per la produzione industriale all’utilizzo dell’Ai per l’ottimizzazione dei processi produttivi. L’obiettivo è creare un ambiente in cui ricerca e industria possano interagire, facilitando l’integrazione di nuove tecnologie nelle filiere produttive regionali e nazionali.
Finanziamenti e cervelloni (digitali e umani)
Per la realizzazione del Tecnopolo Dama sono già stati stanziati oltre 200 milioni di euro, finanziati in parte dal governo, attraverso il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) e il ministero dell’Università e della ricerca (Mur), e in parte da fondi della Regione Emilia- Romagna ed europei Fesr. Gli interventi di ristrutturazione sono stati suddivisi in lotti, permettendo di sviluppare progressivamente le diverse componenti della cittadella, tra cui aree dedicate a incubatori di imprese, centri di ricerca e spazi condivisi per lo sviluppo di progetti innovativi. L’intendo è fare di Dama non solo un polo per la ricerca accademica, ma anche una risorsa strategica per aziende, startup e industrie manifatturiere che intendono sfruttare il potenziale del supercalcolo per ottimizzare la produzione, migliorare la gestione delle risorse e sviluppare soluzioni innovative.
In particolare il progetto della AI Factory, chiamato IT4LIA, è stato selezionato dalla Commissione Europea all’interno della call per la creazione delle prime realtà europee di questo genere, e ai partner già citati aggiunge l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn), il consorzio Cineca, l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), l’Agenzia ItaliaMeteo, l’Istituto italiano di intelligenza artificiale per l’industria (AI4I), la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) e la Fondazione Icsc – Centro Nazionale di Ricerca in Hpc Big data and Quantum Computing. Una sinergia che dimostra anche il ruolo chiave e strategico di infrastrutture di questo genere in termini di autonomia e sovranità tecnologica, oltre che di leadership e per l’occupazione.
“L’ampliamento delle dimensioni dell’AI Factory e l’implementazione di nuove infrastrutture tecnologiche, incluse quelle per la computazione quantistica, richiederà un incremento del personale specializzato nell’ambito della quantistica dell’High performance computing”, commenta Alessandra Poggiani, direttrice generale di Cineca. Se da un lato l’obiettivo sarà quello di svolgere un ruolo chiave nella transizione digitale delle imprese, offrendo loro accesso a competenze avanzate, dall’altro il Tecnopolo manifattura avrà il compito di attrarre talenti, ospitando percorsi formativi di alto livello e favorendo la crescita di una nuova generazione di specialisti nei settori del supercalcolo, dell’intelligenza artificiale e della gestione dei dati.
Fonte : Wired