AGI – Una giornata relativamente tranquilla quella di Papa Francesco, trascorsa tra preghiera, riposo e terapie. Oggi i medici dell’Ospedale Gemelli che tengono in cura il Pontefice hanno deciso di non diramare il bollettino medico, visto la stabilita’ della situazione clinica, che resta però inserita in un quadro complesso e per questo motivo la prognosi resta riservata.
La stabilità è ovviamente un buon segno. Bergoglio, dopo i due episodi di insufficienza respiratoria acuti, verificatesi lunedì scorso, non ha presentato più crisi. I valori emodinamici (pressione arteriosa, frequenza cardiaca) e gli esami del sangue sono stabili. Non presenta leucocitosi, non ha febbre. È sempre vigile e orientato.
Stamani, riferisce la sala stampa vaticana, il Papa, aiutato dal personale ospedaliero, si è raccolto in preghiera per circa 20 minuti nella Cappellina adiacente alla sua camera al decimo piano del nosocomio. Ha poi lavorato un po’ e ha proseguito le terapie per la polmonite bilaterale. Polmonite che sta comunque seguendo la sua normale evoluzione e ci vuole tempo e pazienza per una sua valutazione. Sempre di mattina, il Papa si è dedicato alla fisioterapia motoria attiva per mantenere il tono muscolare che dopo più di 20 giorni è inevitabilmente sceso e ha continuato anche la fsioterapia respiratoria, una serie di esercizi che cercano di rendere più facile respirare rafforzando alcuni muscoli, per esempio il diaframma.
Di giorno il Pontefice continua a usufruire dell’ossigeno ad alti flussi, ossia i naselli, mentre di notte è attiva la ventilazione meccanica non invasiva, ossia la maschera che gli copre naso e bocca. In questo modo, durante la notte, dove si è più passivi, l’ossigenazione è costante e si fornisce un aiuto a dormire meglio.
E dopo giorni di preghiere ma anche di speculazione sulla salute di Bergoglio, ieri all’inizio del Rosario recitato in piazza San Pietro, come ogni sera dal 24 febbraio, è stato diffuso un audio nel quale il Papa ringraziava i fedeli per l’affetto e la vicinanza. È stato proprio il Pontefice, affermano dal Vaticano, a volerlo registrare ieri per poter esprimere la sua gratitudine e confermare di sentirsi “portato” e sostenuto da tutto il Popolo di Dio.
Un audio potente in tutta la sua fragilità, dove Francesco in spagnolo, ha trasmesso anche la sua sofferenza e tutto il suo sforzo. Una voce flebile e dove in sottofondo si sentiva il flusso dell’ossigeno respirato attraverso i naselli.
Fonte : Agi