Etichetta ambientale, nasce in Italia quella che parla tutte le lingue del mondo

Anche il packaging può essere sostenibile. Botta Eco Packaging scommette sulla tecnologia per semplificare i processi di etichetta ambientale e permettere alle aziende di rispettare i requisiti normativi, senza impattare (troppo) sulla sostenibilità dei contenitori per i prodotti in vendita.

“Abbiamo realizzato un software che dialoga con un Qr code intelligente impresso sul packaging che, in base alla posizione geografica della confezione, indica ai consumatori la corretta etichetta ambientale richiesta da ciascun paese che interpreta le normative a modo suo”, spiega Lara Botta, Innovation manager dell’azienda di famiglia. Un automatismo che risponde “alla difficoltà dei brand di mettere in chiaro tutte le informazioni obbligatorie, spesso diverse, e in più lingue”.

Poter aggiornare da remoto il software permette di non dover cambiare il packaging per ogni mercato di riferimento: Pensare di dover ri-etichettare tutta la produzione non ha senso, né economico né ambientale, sostiene Botta. “Men che meno lo è buttare via un imballaggio perché non ha i loghi tassativi correttamente stampati. Con il nostro iQrCode ci sono parecchie agevolazioni per essere compliant e ottimizzare i processi di produzione. Se fino a ora si produceva un packaging per paese, adesso basta impostare diversamente il software per dare a tutti le giuste informazioni”.

Cos è Botta Eco Packaging

Quasi 80 anni fa, Botta Eco Packaging è nata con lo spirito di una startup. “Ha cominciato mia nonna in cantina, la seconda generazione ha industrializzato i processi e ora forniamo scatole e imballaggi in cartone ondulato. Dal 2017 abbiamo aperto una nuova divisione che si occupa di packaging sostenibile. Cerchiamo brevetti in giro per il mondo e ne creiamo di altri per avere alternative a base di carta, che è il nostro know-how principale, per sostituire la plastica perché molte delle aziende ormai hanno come obiettivo aziendale quello di ridurre o eliminare completamente questo materiale dal packaging secondario, terziario e, dove possono, anche primario”, sottolinea Botta.

Trasportare le scatole di cartone non è semplice, i costi del viaggio incidono molto sul valore della materia prima. “È una commodity ed è molto ingombrante, ma con l’eco packaging ci si è aperto molto il mercato: abbiamo aggredito l’Europa e siamo riusciti ad arrivare anche negli Stati Uniti e dall’altra parte del mondo, in Australia. Quelle che proponiamo sono delle innovazioni un po’ fuori dal comune, che possono aiutare a centrare gli obiettivi aziendali in termini di sostenibilità”.

Fonte : Wired