La Consob ha bloccato la memecoin $CORONA, legata all’immagine del noto fotografo. L’autorità, si legge in una nota, “ha ordinato la cessazione dell’offerta abusiva di cripto-attività denominate ‘memecoin $CORONA’, rivolta al pubblico italiano e promossa anche tramite il sito internet www.getcoronamemes.com, senza aver notificato alla Consob il documento informativo (white-paper) richiesto da Micar”. Micar (Markets in Crypto-Assets Regulation) è la normativa europea di settore.
La testata Decripto, specializzata nell’ambito delle truffe legate alle criptovalute, ha seguito dall’inizio la vicenda della memecoin di Corona lanciata nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2025 alle 00:02 con un messaggio su un gruppo Telegram. Da subito l’operazione era sembrata complessa alla redazione, che aveva raccontato le proprie perplessità.
Secondo la ricostruzione di Decripto, un wallet avrebbe comprato memecoin per 9mila euro alle 23:59 del 21 febbraio, tre minuti prima che l’indirizzo (in gergo, l’address) del token fosse reso pubblico alla comunità Telegram Adrenalina pura.
“Come ha fatto il possessore di questo wallet a sapere dell’esistenza del token e del momento esatto per agire, prima ancora che l’informazione fosse disponibile al grande pubblico?” si chiede il sito. “Evidentemente, sapeva”, conclude.
La posizione è stata liquidata alle 00:25, quando gli acquisti erano già partiti e il valore era aumentato. La vendita ha fruttato ben 87mila euro in mezz’ora.
L’operazione ricorda altre cui è stato dato corso in questi ultimi mesi: non ultima, la memecoin di Donald Trump e consorte. Spetterà alla giustizia, italiane e americana, valutare se esistano gli estremi per configurare reati.
“Questi comportamenti sollevano questioni non solo etiche ma anche legali”, scrive intanto Decripto. “Se fosse confermato che il trader aveva accesso a informazioni non pubbliche, ci troveremmo di fronte a un chiaro caso di insider trading, una pratica severamente vietata nelle regolamentazioni finanziarie tradizionali e che sta diventando sempre più rilevante anche nel mondo delle criptovalute”. “In risposta a questi eventi, gli enti regolatori del settore dovrebbero considerare l’avvio di indagini approfondite per chiarire la provenienza delle informazioni utilizzate dal trader e per assicurare che tutti i soggetti coinvolti rispettino le normative vigenti. Questo caso evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e regolamentazione nel mercato delle criptovalute, per proteggere gli investitori e mantenere la fiducia nel sistema finanziario digitale”.
La Consob: “Massima diligenza” necessaria nelle scelte di investimento
La Consob richiama l’attenzione dei risparmiatori sull’importanza di usare la massima diligenza al fine di effettuare in piena consapevolezza le scelte di investimento, adottando comportamenti di comune buon senso, imprescindibili per salvaguardare il proprio risparmio: tra questi, la verifica preventiva, per i siti che offrono servizi finanziari e su cripto-attività, che l’operatore tramite cui si investe sia autorizzato e, per le offerte di prodotti finanziari e di cripto-attività, che sia stato pubblicato il prospetto informativo o il white paper.
A tal fine Consob ricorda che sul sito www.consob.it è presente in homepage la sezione “Occhio alle truffe!“, dove sono disponibili informazioni utili a mettere in guardia l’investitore contro le iniziative finanziarie abusive.
Fonte : Wired