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Ieri, l’architetto Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) ed ex vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano, è stato arrestato e messo ai domiciliari per il suo coinvolgimento nell’inchiesta dell’urbanistica che ha travolto la città di Milano.
Classe 1956, in pensione dal 2021. Una laurea in Architettura al Politecnico del capoluogo lombardo. Settantatré anni e un ricco curriculum vitae a testimonianza di una brillante carriera alle spalle, trascorsa, per poco più di un trentennio, nell’amministrazione del Comune di Milano.
Così si presenta l’architetto Giovanni Oggioni, ex direttore dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) ed ex vice presidente della Commissione per il paesaggio del Comune di Milano, che è stato arrestato e messo ai domiciliari dal gip Mattia Fiorentini nel corso della giornata di ieri, mercoledì 5 marzo. Il suo, è stato il primo arresto eseguito nell’ambito delle indagini della Procura sull’inchiesta dell’urbanistica che ha travolto la città di Milano.
La carriera dell’architetto Oggioni
Laureato in Architettura al Politecnico di Milano con una tesi dedicata al tema del recupero dei centri storici minori, è entrato in Comune, attraverso concorso, nel 1986, dove è stato destinato all’Ufficio tecnico. Successivamente, Oggioni ha ricoperto incarichi di responsabilità nell’ambito dell’urbanistica municipale. Nel 1998 è poi stato nominato Direttore di progetto della Pianificazione strategica, poco dopo, nel 2000 è diventato il numero uno dell’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele II, ruolo che ha ricoperto per qualche anno sino al 2002. Nel 2004 è infine stato nominato Direttore del settore Pianificazione urbanistica generale, settore che è stato fondamentale per dotare Milano di un nuovo piano di governo del territorio.
In seguito, Oggioni ha deciso di lasciare l’amministrazione comunale per cinque anni, per ricoprire un ruolo in Esselunga, azienda della grande distribuzione organizzata. Dopo questa breve parentesi, nel 2017 è rientrato a Palazzo Marino quando, dalla primavera del 2016, si era insediato l’attuale sindaco Giuseppe Sala. Questa volta Oggioni è stato chiamato a ricoprire il ruolo di Direttore dello Sportello Unico per l’Edilizia (SUE) a cui, nel 2019, si è aggiunto quello di vicedirettore della Direzione Urbanistica e quello di componente della Commissione Paesaggio. In più, al di fuori dall’ambito comunale, è stato anche eletto nel consiglio di amministrazione dell’Ordine degli Architetti. Fino al pensionamento arrivato nel 2021 che, però, non ha coinciso con un addio definitivo alle attività all’interno dell’amministrazione comunale.
Le intercettazioni e l’arresto
Nella giornata di ieri, mercoledì 5 marzo, l‘architetto Giovanni Oggioni è stato arrestato e messo ai domiciliari dal gip Mattia Fiorentini. Il suo, è stato il primo arresto eseguito nell’ambito delle indagini eseguite dalla Procura sull’inchiesta dell’urbanistica che ha travolto la città di Milano.
Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, Oggioni, accusato, tra l’altro, di corruzione, frode processuale, depistaggio e falso, avrebbe cercato di far cadere la giunta Sala oltre ad aver “voluto e dettato insieme al progettista Marco Cerri la legge Salva Milano ai propri referenti politici presenti al Governo e alla Camera dei deputati“. Dalle indagini sarebbe, infatti, emerso che Oggioni e Cerri avrebbero preteso che il testo fosse declinato in termini di “legge di interpretazione autentica“, come poi si sarebbe effettivamente verificato il 21 novembre 2024. E questo sarebbe avvenuto grazie a uno stretto dialogo direttamente con la Camera, “cioè da Lupi“.
Dalle intercettazioni emerge anche il frequente dialogo con Guido Bardelli, l’assessore alla Casa del Comune di Milano (all’epoca ancora avvocato), con il quale commenta “molto negativamente” gli interventi dell’Assessore Giancarlo Tancredi e del direttore della Rigenerazione urbana, Simona Collarini, in merito alla variante in discussione del PGT di Milano, fatti durante una riunione presieduta da Regina De Albertis, presidente di Assimpredil, con chiari riferimenti spregiativi alle indagini della Procura.
Fonte : Fanpage