West Java: radicali islamici contro celebrazione del mercoledì delle Ceneri

Nel mirino una struttura costruiita da una sacerdote cattolico ad Arcamanik ma che a loro avviso dovrebbe avere “scopi sociali, non religiosi”. In realtà viene usato da tempo per le celebrazioni settimanali, pur lasciandolo aperto anche ad altre attività. La crescita della comunità cattolica impone nuovi spazi, per questo i leader della Chiesa locale vogliono formalizzare il passaggio. 

Jakarta (AsiaNews) – Una massiccia protesta, promossa da elementi vicino alla fazione radicale islamica, è divampata ieri in concomitanza con il mercoledì delle Ceneri in un’area di Arcamanik, nella reggenza di Bandung, nella provincia indonesiana del West Java. A scatenare le manifestazioni di piazza dei gruppi estremisti, la proposta di “conversione” di un centro sociale “in un luogo di culto cattolico” verso il quale hanno espresso la loro ferma opposizione. I dimostranti sostengono che l’edificio, meglio noto come “GSG Arcamanik” da sempre svolge le funzioni “socialmente utili” e non è mai stato destinato a scopi o usi a sfondo religioso. 

Fonti locali interpellate da AsiaNews riferiscono che il centro GSG Arcamanik “è stato costruito in origine su un terreno di proprietà di p. Y. Gandhi”, che all’epoca dei fatti serviva come “sacerdote nella chiesa parrocchiale di Odilia, nella città di Bandung”. Da quel momento la proprietà dei locali è stata trasferita a PGAK Santa Odilia, una realtà cattolica locale che ora gestisce la struttura.

Nonostante venga utilizzata principalmente per le funzioni religiose settimanali, la PGAK Santa Odilia ha anche permesso col trascorrere del tempo alla comunità locale di utilizzare il luogo per vari incontri di carattere sociale e umanitario. Tuttavia, poiché la comunità cattolica della zona ha superato i 1.400 membri, i suoi vertici cercano ora di formalizzare – e di registrare – il sito come luogo di culto ufficiale, con la relativa documentazione.

“Utilizziamo questa struttura dagli anni ‘80 e stiamo attualmente richiedendo un permesso di costruzione legale (Imb) per designarla come nostro luogo di culto” spiega Joseph, un laico in rappresentanza della chiesa. Tuttavia, gli abitanti della zona continuano a opporsi al piano, sostenendo che il GSG Arcamanik è una proprietà pubblica e dovrebbe rimanere disponibile per l’uso generico da parte comunità. “In realtà, nei suoi locali abbiamo tenuto delle attività di culto settimanali, ma gli estremisti – prosegue il leader cattolico – hanno sempre protestato contro di esse”. “Anche se abbiamo intavolato discussioni amichevoli, alcuni – conclude – rimangono insoddisfatti delle nostre spiegazioni”. 

Nonostante la controversia in corso, la PGAK Santa Odilia ha assicurato che se le autorità locali approveranno il permesso di culto, il luogo continuerà ad essere disponibile per gli incontri sociali, a condizione che nessun altro abbia già chiesto di utilizzare la struttura in precedenza. L’obiettivo, e l’impegno dei cristiani locali, è quello di mantenere aperta al pubblico la sede e fare in modo che sia usufruibile da tutti. La stazione Arcamanik di San Giovanni Apostolo opera sotto l’ombrello della chiesa parrocchiale di Santa Odilia ed è parte – a livello ecclesiastico – della diocesi di Bandung, nel West Java, nel cuore dell’arcipelago indonesiano. 

Fra gli elementi al centro della questione vi è anche quello del permesso rilasciato dalle autorità, il famigerato Imb. In Indonesia, per costruire una chiesa occorre un procedimento legale particolare per ricevere i permessi (Izin Mendirikan Bangunan, Imb) e il percorso è spesso duro, con la comunità islamica dell’area che spesso boicotta il sorgere di nuove chiese. Per questo la mancanza di permessi legali è divenuta la fonte principale delle violenze dei musulmani contro i cristiani, come avvenuto nel caso più famoso, quello della Yasmin Church che ha aspettato diversi anni prima di poter aprire a causa delle pressioni di gruppi radicali. 

Fonte : Asia