La Germania mette l’elmetto: “Basta austerità, bisogna armarsi contro la Russia”

Più che il piano da 800 miliardi per riarmare l’Europa, per misurare la gravità della situazione bisogna vedere quello che sta accadendo a Berlino. La Germania ha deciso di modificare la sua costituzione per eliminare le sue strette regole di bilancio e spendere di più per le sue infrastrutture e soprattutto per comprare armi.

E, come se non bastasse, sta chiedendo all’Europa di allentare le sue di regole fiscali, e di concedere a tutti gli Stati membri di sforare i limiti del Patto di stabilità, un tempo considerati la Bibbia, la Torah e il Corano messi insieme per i tedeschi, se lo si fa per aumentare le spese per la difesa. E per sostenere l’Ucraina di Volodymyr Zelensky nella sua guerra contro la Russia di Vladimir Putin.

Così l’Europa si riarma: il piano di von der Leyen vale 800 miliardi

Le richieste di Scholz

“La Germania si sta preparando a rafforzare il suo potere finanziario, anche modificando la costituzione”, allo scopo di “poter effettuare le spese necessarie per la difesa”, ha detto il (ancora per poco) cancelliere tedesco Olaf Scholz. Entrando al Consiglio europeo a Bruxelles, il socialdemocratico ha parlato a lungo con i giornalisti, chiedendo alla Commissione europea di fare “proposte concrete” che permettano “di avere negli Stati le opzioni di prestito aggiuntive”, in modo che “possano espandere i loro sforzi di difesa senza essere ostacolati dalle regole europee”.

E Scholz è andato pure oltre, sostenendo che questa discussione sull’allentamento delle regole fiscali “non debba riguardare solo i prossimi uno o due anni, ma che dobbiamo garantire a lungo termine che gli Stati possano spendere per la difesa”. A sentirlo dire frasi del genere, viene da darsi un pizzicotto per assicurarsi che sia la realtà e non un sogno. La frugale Germania che dà il via libera a quegli spendaccioni mediterranei per fare più deficit (e quindi debito) è davvero una svolta epocale.

Una svolta che fa capire quanto drammatica sia la situazione e quanto ampia ormai la distanza con gli Stati Uniti di Donald Trump che ormai, anche se nessuno lo dice apertamente, non sono più considerati degli alleati. O di certo non degli alleati affidabili. E per questo la Germania e l’Europa vogliono armarsi fino ai denti: per essere capaci di difendersi da soli.

Merz incontra i leader Ue e Nato

A confermare questa nuova linea tedesca a Bruxelles è arrivato anche il futuro cancelliere, il leader della Cdu/Csu Friedrich Merz. Il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, lo ha ricevuto poche ore prima del Vertice straordinario, dopo che il conservatorie aveva incontrato ieri la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il Segretario generale della Nato, Mark Rutte.

Il cancelliere in pectore intende liberare la Germania dalla camicia di forza fiscale in cui l’ex leader Angela Merkel aveva rinchiuso il Paese per oltre un decennio, una mossa che rivoluzionerà le finanze pubbliche e aprirà la strada alla più potente economia europea per rafforzare la difesa del blocco. Il freno costituzionale al debito era sopravvissuto sia alla crisi dell’euro, che ha rischiato di far crollare l’unione monetaria, sia alla pandemia di Covid. Ma non alla rottura delle relazioni transatlantiche.

La svolta storica

L’accordo raggiunto con i socialdemocratici a Berlino prevede di eliminare la maggior parte delle spese militari dal freno al debito e creare un fondo speciale di 500 miliardi di euro per le infrastrutture. E per farlo Merz non vuole aspettare neanche l’entrata in carica del nuovo Parlamento, e sta sfruttando gli ultimi giorni di lavoro di quello uscente per raccogliere il sostegno necessario di due terzi dei deputati per la sua riforma costituzionale.

Se Merz riuscirà ad allentare la restrizione costituzionale sul prestito, introdotta dalla cancelliera di ferro all’ombra della crisi finanziaria del 2009, potrebbe dare una scossa all’economia tedesca in difficoltà e aprire un nuovo capitolo della storia in cui, per Berlino, il contenimento del debito non sarà più prevalente rispetto a tutti gli altri obiettivi politici. Il povero Wolfgang Schäuble, il falco dell’austerità ai tempi di Merkel, si starà rivoltando nella tomba.

Fonte : Today