“Sanremo vinto da una canzone con l’autotune, che umiliazione”: lo sfogo di Elio

Stefano Belisari, in arte Elio (senza Storie Tese) ha raccontato del suo show ‘Quando un musicista ride’ dedicato alla canzone milanese in programma al teatro Arcimboldi di Milano. Lo ha fatto nel corso di un’intervista al Giorno, occasione per parlare anche della musica di oggi che – dice – “non è peggiore di quella di prima, la musica di oggi non esiste”. 

Nel repertorio del suo spettacolo ci sono brani di Cochi e Renato, Giorgio Gaber, Dario Fo, I Gufi, Clem Sacco, brani che contano anche cinquanta o sessant’anni e su cui l’artista riflette in riferimento all’offerta musicale del presente: “Ce n’è una di Gaber, ‘Benzina e cerini’ che è addirittura del ’61. La reazione di smarrimento quando faccio ‘Cos’è la vita’ o ‘La gallina’ evidenzia che il pubblico s’è disabituato a certe forme di libertà assoluta”, osserva. E ancora:  “Siccome in un angolino della mia testa ho sempre la speranza che quel che porto sul palco possa essere di stimolo per qualcuno, mi chiedo se almeno uno spettatore sia stato sfiorato dal pensiero che in questi cinquant’anni, invece di andare avanti, siamo andati indietro”. 

Elio si chiede se il suo punto di vista non sia tipico di chi guarda al presente con gli occhi del passato: “Ogni tanto me lo domando: non è che faccio come mio nonno quando parlava della musica dei suoi tempi? Però, se faccio un controllo di qualità, chiamiamolo così, mi rendo conto che tra ieri e oggi non c’è paragone. Visto che il rock di oggi o sì rifà al rock degli anni 70 o è proprio quello, la domanda che sorge spontanea è: cos’è stato inventato? Nulla. La musica di oggi non è peggiore di quella di prima, la musica di oggi non esiste”.

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Elio sulla canzone vincitrice di Sanremo

Elio spiega anche il suo punto di vista sul rap che afferma di non poter definire musica. “Piuttosto un assemblaggio, nel 90% dei casi, di roba preesistente fatta da gente che non sa suonare”, aggiunge: “Di recente un produttore molto affermato alla domanda ‘cosa suoni’ m’ha risposto: ‘mi vergogno un po’ ad ammetterlo, ma non suono niente’. Questo è lo stato dell’arte”. E sulla canzone vincitrice del Festival di Sanremo cantata da Olly, il cantautore non fa giri di parole: “Ora mi lascio andare completamente e dico che la mia umiliazione massima è stata ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo cantata con l’autotune. Ma di cosa stiamo parlando?”. 

In questo contesto Elio sostiene di sentirsi “un signore della terza età con la forza di spaccare che vorrebbe vedere dei ventenni spaccare invece di andare in giro a cantare con l’autotune”, ammette, certo allo stesso tempo dell’esistenza di eccezioni validissime: “Sia chiaro che non è tutto così, visto che sul palco con me ci sono dei ventenni che suonano come dei draghi”. 

Fonte : Today