Daredevil Rinascita, cosa ci ha entusiasmato (e cosa no) della serie Marvel

Nel complesso, la prima stagione è un taglia e cuci, un patchwork fatto da tanti artisti che non si sono messi d’accordo e cucito insieme il meglio possibile. La prima osservazione riguarda l’atmosfera: dal punto di vista iconografico, la serie vanta una notevole somiglianza con il predecessore. Il primo, il penultimo e l’ultimo episodio (quelli realizzati da Scardapane e dal suo team, il resto porta maggiormente l’impronta dei predecessori) intrisi di rabbia, sangue e violenza, emozionano quasi come una volta. Il quarto d’ora iniziale di Daredevil: Rinascita (in originale: Born Again) è di fatto un epilogo del predecessore, ci sono Foggy, Karen, Cherry e Bullseye, e un Matt Murdock “risolto” ma destinato a finire di nuovo sull’orlo del baratro. In un reboot che teme la cesura ma non vuole ricordare troppo l’originale, i colleghi e amici di Matt Foggy e Karen, ovvero la vecchia guardia, non trovano posto in Born Again. Qui, Matt ha rivoluzionato la propria vita: il legame con gli amici si è dissolto, si è allontanato da Hell’s Kitchen, ha trovato una nuova partner, ha aperto un nuovo studio legale con l’ex procuratore distrettuale Kirsten), e ha rinunciato a difendere la città come Daredevil, persuaso dalla convinzione di poterla proteggerla affidandosi al sistema giudiziario.

Giovanni Rufino

Fonte : Wired