Eutelsat sfida Starlink. La corsa europea per sostituire Musk in Ucraina

Eutelsat è un nome poco noto all’infuori della cerchia degli addetti ai lavori e degli appassionati di space economy. Ma le cose possono mutare in fretta, e, dopo il caos dei giorni scorsi, con la borsa europea che scommette su un cambio di guardia nelle comunicazioni satellitari in Ucraina, l’operatore satellitare francese ha visto le proprie azioni volare in borsa con un incredibile balzo del 270% in soli tre giorni. Nonostante l’eccezionalità dell’accaduto non è un rally solitario: le azioni di Leonardo e dei principali titoli delle aziende europee della difesa sono salite di molto negli ultimi giorni sostenute dai piani di riarmo annunciati dalla Commissione europea in risposta alla decisone americana di sospendere gli aiuti militari all’Ucraina. Con una costellazione di circa 700 satelliti, Eutelsat sarebbe pronta a sostituire il vuoto potenzialmente lasciato dalla tecnologia di Elon Musk in un mercato di cruciale importanza strategica valutato in miliardi di dollari.

L’uso di Starlink in Ucraina

Le forze ucraine hanno fatto ampio uso dei servizi Starlink soprattutto nella fase iniziale del conflitto, utilizzando i terminali per coordinare operazioni militari, gestire droni da ricognizione e combattimento e mantenere attive le comunicazioni in aree senza infrastrutture, fino a quando Musk ha imposto limitazioni al servizio. Nel settembre 2022, SpaceX ha negato la richiesta ucraina di estendere la copertura Starlink alla Crimea durante un tentativo di attacco ucraino contro la flotta russa di Sebastopoli, citando il rischio di escalation e le sanzioni americane. Da allora, il Pentagono ha formalizzato un contratto con SpaceX per garantire la continuità del servizio, ma con restrizioni che ne impediscono l’uso offensivo o in territori occupati dai russi. Dopo l’annuncio del presidente americano Donald Trump di interrompere l’assistenza militare di Washington all’Ucraina si sono rincorse voci di un definitivo abbandono della rete Starlink nel territorio. Nonostante Musk abbia sinora smentito via social le voci di un disimpegno, lo scetticismo delle autorità ucraine persiste.

La sfida dei satelliti europei

Eutelsat, nata nel 1976 come organizzazione intergovernativa per lo sviluppo di satelliti di telecomunicazioni in Europa, si è fusa con la britannica OneWeb nel 2023, acquisendo così il controllo di circa 650 satelliti in orbita terrestre bassa. Questa fusione ha dato vita alla seconda costellazione Leo (ovvero a orbita stazionaria bassa) più grande al mondo dopo Starlink, sebbene rappresenti ancora meno di un decimo delle dimensioni del network di Musk. Il gruppo dispone anche di una divisione italiana con sede a Roma, guidata dall’amministratore delegato Renato Farina, elemento che potrebbe facilitare le relazioni con i partner europei in questa nuova fase di espansione strategica.

Dietro l’entusiasmo degli investitori europei, tuttavia, esistono come si diceva alcune complicazioni che l’azienda francese dovrebbe risolvere per provare a essere un degno sostituto di SpaceX. Eutelsat, attraverso la sua controllata OneWeb, dispone di circa 700 satelliti in orbita, un numero nettamente inferiore ai 7000 di Starlink. Questa differenza non è solo quantitativa – il che significa una copertura territoriale più limitata e velocità di connessione ridotte, ma anche qualitativa. la tecnologia di OneWeb è meno recente rispetto a quella di SpaceX: i satelliti Starlink offrono prestazioni superiori sia in velocità di trasmissione che in resistenza alle interferenze elettroniche, aspetto cruciale in uno scenario di guerra moderna dove il disturbo dei segnali è pratica comune.

Nonostante questi limiti, Eutelsat ha annunciato collaborazioni con istituzioni europee e partner commerciali per rispondere all’emergenza, confermando nello specifico, di essere in trattativa con la Ue per distribuire altri terminali di connessione internet in Ucraina. L’azienda francese potrebbe adottare un approccio mirato, concentrandosi sugli obiettivi strategici prioritari come ospedali, centri di comando militare e infrastrutture governative essenziali, senza pretendere di replicare la copertura capillare che Starlink garantiva. Secondo gli analisti del settore, questa sostituzione potrebbe richiedere investimenti significativi, stimati in centinaia di milioni di euro, per potenziare la rete esistente e adattarla alle specifiche esigenze del teatro ucraino.

Fonte : Wired