BARCELLONA – Ray Kurzweil, noto per le sue teorie sulla singolarità – un momento ipotetico in cui l’intelligenza artificiale supera quella umana, portando a cambiamenti imprevedibili e accelerati nella società e nella tecnologia – ha catturato l’attenzione del pubblico del Mobile World Congress [la fiera dedicata alla tecnologia mobile] esponendo le sue idee sul futuro dell’intelligenza artificiale e della longevità umana.
Noto per le sue previsioni rivoluzionarie – finite anche sulla copertina del Time – il lavoro di Kurzweil ha plasmato il dibattito sulla tecnologia per oltre sei decenni. I suoi libri fondamentali, La singolarità è vicina (2005) e il successore La singolarità è più vicina (2024) [quest’ultimo è stato recentemente pubblicato in Italia da Apogeo] aiutano a comprendere un’epoca accelerata dallo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, capace di esprimersi come un essere umano e di svolgere autonomamente compiti riservati in precedenza a persone esperte: la scrittura di codici, le diagnosi mediche, l’elaborazione di testi e la composizione di versi per una canzone.
Kurzweil è convinto che, un giorno, l’intelligenza umana si fonderà con quella delle macchine, superando così i limiti biologici.
[Quello che segue è la trascrizione dell’intervento di Kurzweil al Mobile World Congress di Barcellona. Vale la pena leggerlo tenendo a mente che le previsioni di Kurzweil si basano su una lettura attenta del contesto e della rivoluzione tecnologica in corso e su ricerche rigorose esposte anche nei suoi saggi. Ma punto di vista scientifico, le date che propone Kurzweil non hanno alcuna validazione].
“Nei prossimi anni, affrontando sfide come il cancro, l’Alzheimer e perfino l’invecchiamento stesso, l’IA sbloccherà i dati genetici. Ad esempio, innovazioni come quelle definite da AlphaFold stanno già dimostrando questo processo”.
Vi darò due esempi di recenti innovazioni, che non esistevano qualche tempo fa e che sono rilevanti per me. Innanzitutto, sono preoccupato per le malattie cardiache. Farmaci come il Repatha, relativamente nuovi, aiutano a ridurre il mio LDL (il colesterolo “cattivo”), che era a 10. Oggi, il mio HDL (il colesterolo “buono”) è a 64—un risultato senza precedenti. Ora non ho più accumuli di placca; le malattie cardiache non rappresentano più un problema per me. […]
Gli esseri umano non invecchieranno più
Nei prossimi anni assisteremo ad ulteriori innovazioni mediche guidate dall’IA. Questi progressi esponenziali ci condurranno a quella che definiamo “longevity escape velocity” [ un concetto teorico legato alla ricerca sull’invecchiamento e alla medicina rigenerativa] intorno al 2032. A quel punto, invece di perdere un anno di vita per ogni anno vissuto, in realtà ne guadagneremo. Oggi, se vivi un anno, perdi un anno della tua aspettativa di vita. Tuttavia, con un’adeguata cura sanitaria e una buona nutrizione, oggi puoi guadagnare fino a quattro mesi per anno. Entro il 2032, potresti guadagnare un intero anno per ogni anno che passa.
Se questa tendenza continuerà, alla fine guadagnerai più di un anno per ogni anno vissuto: in termini di salute, è come se il tempo tornasse indietro.
Naturalmente, ciò non garantirà l’immortalità (potresti comunque morire per un incidente), ma risolverà fondamentalmente il problema dell’invecchiamento come lo conosciamo.
[Grazie all’IA] Supereremo anche molti incidenti; per esempio, negli Stati Uniti muoiono circa 40.000 persone ogni anno a causa di incidenti automobilistici, con cifre simili in Europa. Quando le auto a guida autonoma diventeranno la norma, il tasso di incidenti si avvicinerà a zero.
Tutto questo si verifica in un contesto di trasformazione più ampia guidata dall’IA.
Prendiamo ad esempio l’energia: i nostri sistemi ora catturano l’energia solare in maniera 10.000 volte più efficiente, e l’energia solare sta crescendo esponenzialmente. Il costo delle celle solari per watt è diminuito del 99,7% dal 1975, e l’uso è aumentato di un milione di volte. Recentemente, sono stati scoperti nuovi composti organici: 421.000 di essi sono stati identificati per l’uso in tecnologia. [Kurzweil parla, molto probabilmente, dell’IA di Google, chiamata GNoME, che recentemente è riuscita a individuare centinaia di migliaia di nuovi materiali stabili]
Il futuro della nostra specie: una fusione con le macchine
Con progetti ottimizzati dall’IA e questi nuovi materiali, le aziende domineranno le industrie entro un decennio. E il vero valore dei prodotti risiederà nelle informazioni che contengono. Abbiamo già visto questa evoluzione nell’industria musicale, che è passata dai dischi fisici ai file digitali.
La stessa trasformazione interesserà tutti i prodotti—abitazioni, abbigliamento, e tutto ciò che utilizziamo—poiché la tecnologia dell’informazione si diffonderà in ogni settore. Un tasso annuo di deflazione del 50% ridurrà i costi in generale.
La tecnologia sta agendo sia come equalizzatore economico che informativo, con sistemi che una volta erano riservati ai governi ora accessibili in tutto il mondo tramite piccoli abbonamenti.
Guardando al 2030, probabilmente saremo in grado di collegare direttamente i nostri cervelli al cloud.
Spesso si confronta la nostra capacità cognitiva con ciò che l’IA può fare, ma l’IA non è “costosa” come un cervello; è una creazione dell’ingegno umano che già estende le nostre menti. Oggi quasi tutti possiedono uno smartphone che potenzia le loro capacità cognitive, un dispositivo che 15 anni fa non esisteva.
Nei prossimi anni, non sarà più un dispositivo che devi ricordarti di portare; non saprai più se le informazioni che ricevi provengono dal tuo cervello biologico o dalla sua estensione esterna: si fonderanno in un’unica fonte senza soluzione di continuità.
Le allucinazioni dell’intelligenza artificiale
I rischi dell’IA sono reali e devono essere presi sul serio, eppure credo che li stiamo affrontando.
Ad esempio, le “allucinazioni” dell’IA si verificano ancora ma stanno diventando molto meno frequenti; l’affidabilità dell’IA è notevolmente migliorata rispetto a un anno o due fa.
Anche se emergeranno nuove minacce tecniche, la nostra capacità di gestirle è in miglioramento. Le reti sociali, per esempio, hanno i loro svantaggi, ma i modelli linguistici di grandi dimensioni stanno diventando sempre più accurati. Nonostante occasionali imprecisioni o falsità, nel complesso questi modelli stanno potenziando la nostra intelligenza collettiva.
Potrebbe non sembrare evidente, ma oggi siamo molto più abbienti rispetto al passato. Gli americani guadagnano dieci volte di più rispetto a cento anni fa, e gli europei hanno vissuto aumenti simili.
Guardando al futuro, alcune stime suggeriscono che la singolarità—quando la nostra intelligenza si espanderà di un milione di volte rispetto alle nostre capacità naturali—potrà verificarsi già tra 20 anni.
Questa è una stima conservativa, ma sottolinea il fatto che siamo l’unica specie in grado di migliorare il nostro ambiente attraverso la tecnologia. I rischi di una IA ostile all’umanità
Riguardo il futuro di un’intelligenza artificiale superintelligente, potenzialmente ostile all’umanità, non sono completamente ottimista. Esistono modi per abusare di questa tecnologia: potrebbe essere utilizzata da una superpotenza per controllare le persone. Potremmo assistere a entrambi gli esiti, positivi e negativi.
Tuttavia, se osserviamo le innovazioni passate, le preoccupazioni iniziali sui possibili effetti negativi sono sempre state presenti, eppure i risultati complessivi si sono rivelati ben più positivi.
Come ho già detto, problemi come le allucinazioni dell’IA stanno diventando meno frequenti. Infatti, i modelli linguistici di grandi dimensioni stanno emergendo come una forza positiva, migliorando la qualità delle informazioni online. Considerate che l’aspettativa di vita era di 35 anni nel 1800, 48 anni nel 1900, e ora si avvicina agli 80. Una volta controllati i problemi di salute negativi con l’IA, l’aspettativa di vita continuerà a crescere in modo drammatico.
L’IA e il consumo di energia
Sta crescendo il consenso sul fatto che l’IA debba operare con un consumo energetico ridotto. Esistono diverse idee innovative, come il recupero di energia dalle profondità marine, e le aziende americane stanno ottimizzando l’elettricità a loro disposizione.
Credo che vedremo queste problematiche energetiche risolversi nei prossimi anni. Per esempio, il cervello umano utilizza pochissima energia, e possiamo applicare quella stessa efficienza all’IA. Inoltre, possiamo rendere le fonti di energia non rinnovabile più efficienti. Esistono molteplici approcci per superare la sfida energetica.
Il problema del diritto d’autore
In generale, se si esaminano alcuni dei principali modelli linguistici, essi non utilizzano materiale protetto da copyright in maniera tale da arrecare danno.
I loro metodi di condivisione delle informazioni non facilitano una copia indiscriminata.
Legalmente, ritengo che la questione sia gestita in modo efficace. In molti dei modelli linguistici leader, non è evidente che il materiale protetto da copyright venga utilizzato in modo inaccettabile. Stiamo affrontando questa preoccupazione.
IA ed esseri umani: una fusione inevitabile?
Spesso le persone vedono la questione in due modi: ci sono compiti che posso svolgere io e compiti che l’IA può gestire. In definitiva, però, ci fonderemo con l’IA.
Questa tecnologia potenzierà notevolmente le capacità umane. Anche se molti di noi già utilizzano l’IA tramite i loro smartphone—dispositivi che 15 anni fa non esistevano—in futuro assisteremo a un’integrazione ancora più profonda.
Sia attraverso la realtà virtuale che tramite interfacce dirette col cervello, il nostro rapporto con la tecnologia diventerà sempre più fluido.
L’IA non è semplicemente uno strumento esterno; sta emergendo dall’interno di noi e amplificherà le nostre capacità. Alla fine, l’umanità espanderà il proprio potenziale ben oltre quanto conosciamo oggi.
Fonte : Repubblica