Bloccando il gene Pvlav l’organismo continuerebbe a bruciare zuccheri anche quando le calorie scarseggiano, permettendo così di aggirare il rallentamento del metabolismo che spesso entra in gioco dopo la fase iniziale della dieta. È questa la nuova scoperta, conseguita grazie a uno studio condotto sui topi, di un gruppo di ricercatori dell’Università della Danimarca Meridionale e pubblicato su “Cell Metabolism”, una rivista dedicata alla ricerca metabolica. Il risultato potrebbe essere funzionale allo sviluppo di un farmaco che renda più efficaci gli attuali trattamenti, da quelli per la perdita di peso a quelli usati per malattie come il diabete di tipo 2. “Se riuscissimo a controllare il consumo di zuccheri e grassi da parte del fegato, potremmo anche aumentare l’efficacia dei farmaci per la perdita di peso e per il diabete”, ha commentato Ravnskjaer, il coordinatore della ricerca. “Dagli esperimenti sui topi all’immissione di un farmaco sul mercato la strada è molto lunga – aggiunge – ma questo è il potenziale della nostra ricerca”.
Il gene Plvap: cos’è
Il gruppo di ricercatori ha approfondito lo studio del gene Plvap (Plasmalemma Vesicle Associated Protein), un gene un codifica le proteine ed è attivo, in particolare, in alcune cellule del fegato. È infatti noto per avere un ruolo nel metabolismo dei grassi e, per questo, i ricercatori hanno deciso di comprenderne meglio il funzionamento, svolgendo i primi test sui topi. Hanno prima bloccato il gene, poi, osservato il comportamento degli animali: se inizialmente sembrava tutto normale, una volta che gli autori dello studio hanno sottoposto i topi al digiuno, le cose sono cambiate. Dall’esperimento è emerso che, se il gene Pvlap è disattivato, il fegato sembra non riconoscere che le calorie a disposizione stanno diminuendo e, di conseguenza, continua a bruciare zuccheri al posto dei grassi; questi ultimi vengono comunque rilasciati dal tessuto adiposo ed entrano in circolo, ma, invece di essere assorbiti dal fegato, vengono reindirizzati al tessuto muscolare.

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Fonte : Sky Tg24