Blue Ghost è partito lo scorso 15 gennaio a bordo di un Falcon 9 della SpaceX di Elon MuskNASA/Firefly Aerospace
Cosa succederà ora
Blue Ghost porta con sé 10 strumenti scientifici per un totale di 94 chilogrammi. Alcuni servono per lo studio dell’ambiente lunare, come il Regolith Adherence Characterization per la regolite o il Lunar Magnetotelluric Sounder per la composizione del mantello lunare attraverso lo studio dei campi elettromagnetici. Next Generation Lunar Retroflectors è un erede dei retroriflettori portati dalle missioni Apollo per misurare con precisione la distanza Terra-Luna attraverso l’uso di laser da Terra. Tra i vari strumenti c’è LuGRE, (Lunar GNSS Receiver Experiment), frutto di una collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana e NASA e sviluppato in Italia dall’azienda Qascom con il supporto scientifico del Politecnico di Torino. Il suo obiettivo è quello di comunicare, dalla superficie lunare, con i satelliti GPS e quelli della costellazione Galileo che si trovano attorno alla Terra. La missione Blue Ghost durerà un giorno lunare, ossia 14 giorni terrestri, nei quali continuerà a sperimentare i vari strumenti che porta a bordo.
Il futuro di Firefly Aerospace
Blue Ghost è solo il primo della nuova classe di lander di Firefly Aerospace. I suoi obiettivi sono perlopiù dimostrativi e sperimentali, prima che scientifici, perché Firefly ha il compito di offrire, nell’ambito del programma CLPS un servizio di trasporto sicuro e affidabile per portare piccoli carichi sulla Luna. La prima missione era etichettata come M1, la prossima M2 è prevista per il 2026 e porterà Lunar Pathfinder, un satellite europeo per le telecomunicazioni, il primo elemento della Moonlight Initiative, la futura costellazione di satelliti lunari. M3 è ad oggi prevista per il 2028.
Fonte : Wired