Ludwig è la serie da vedere se vi piacciono i detective strambi e geniali

John, invece, è introverso, asociale, solitario e single da sempre, perseguitato dal senso di inferiorità nei confronti del fratello e tuttora condizionato dai traumi dell’infanzia. Quando James scompare misteriosamente lasciando dietro di sé solo una lettera per Lucy, lei persuade il cognato a fingersi il fratello per accedere al suo ufficio indisturbato e raccogliere informazioni: ça va sans dire, questo verrà scambiato per il gemello e finirà a risolvere omicidi al suo posto. Ludwig segue il classico format del whodunnit alla Agatha Christie nel quale il Poirot di turno dalle fenomenali doti analitiche scova indizi passati inosservati: nei sei episodi della prima stagione, Taylor si aggira con sguardo attento tra uffici, cantieri, scuole, mentre il suo team, formato dai sottoposti Carter (Dipo Ola), Finch (Izuka Hyle) ed Evans (Gerran Howell) gli sta dietro arrancando. Se la trama verticale segue il caso della settimana, quella orizzontale si addentra (molto) lentamente nella losca cospirazione legata al mistero della scomparsa di James.

Sulla carta Ludwig può sembrare un po’ cupa, nella realtà ha un taglio da comedy che il suo creatore Mark Brotherhood garantisce sfruttando appieno l’effetto delle battute e dei siparietti del protagonista socialmente imbranato e dei due assistenti litigiosi e in competizione. Evans, in particolare, timido, impacciato, incapace di tenere testa alla più tosta e ambiziosa collega Finch (che non gli lascia mai ammanettare i sospetti) e preso in giro da tutti perché vive ancora con la madre (di cui è ossessionato e parla in continuazione), è il sollievo comico dello show nei momenti in cui le indagini portano a rivelazioni sconcertanti. Ludwig è una serie appagante e divertente, forte di una sceneggiatura solida che si affida a percorsi narrativi ben rodati. La sua impostazione classica offre un senso di familiarità ma l’originalità del suo protagonista e dell’introduzione del tema del doppio – il gemello dal carattere opposto – offrono un’intrigante senso di novità. Grazie al bisogno di Ludwig di sfoggiare il proprio genio spiegando minuziosamente quali indizi lo hanno portato alla verità e come, il processo di risoluzione di ogni caso è sempre chiaro.

Fonte : Wired