Salvini attacca ancora l’Ue sul riarmo, ma arriva la bacchettata di Meloni

Li chiamano “vertici”, o “riunioni programmatiche”. Nella realtà sembrano tradursi in occasioni più o meno garbate per richiamare tutti agli ordini e al rispetto – piacciano o meno – delle gerarchie. L’ultimo è andato in scena nella serata di ieri, 4 marzo, quando la presidente del Consiglio ha incontrato i suoi vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Sul tavolo c’era il piano per il riarmo dell’Europa presentato da Ursula von der Leyen. Salvini lo ha bocciato andando però contro gli alleati, che invece lo hanno accolto con favore. Morale della favola, pare che il vertice sia servito a Meloni per ribadire che in politica estera la voce del governo italiano è una: la sua. E le divisioni, soprattutto adesso, non sono gradite. 

Il piano di riarmo divide il governo

Il piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi annunciato da Ursula von der Leyen ha avuto l’effetto di scuotere i partiti.

La prima reazione di Matteo Salvini è stata negativa, senza equivoci. “Von der Leyen va a presentare il piano ‘riarmare l’Europa’ con una potenza di fuoco di 800 miliardi, lasciando eventualmente la possibilità agli Stati di fare debito. È la via maestra per sostenere e lasciare ai nostri figli un continente in pace? Ragioniamoci profondamente”, ha detto.

Fratelli d’Italia è invece apparsa di tutt’altro avviso. “Non riesco a capire come sia possibile che il ‘tema’ della Difesa e della deterrenza di una nazione (di un’alleanza, di un’unione), possa diventare un terreno su cui scontrarsi per qualche 0, in più nei sondaggi delle prossime settimane”, il richiamo all’ordine del ministro della Difesa, Guido Crosetto: “Da soli, purtroppo, non bastiamo. Questa è la cruda verità”.

Di peso anche le parole di Antonio Tajani, nella tripla veste di leader di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri, che difende von der Leyen presa di mira dagli alleati leghisti. “Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti”, ha scritto su X Tajani.

Chiaro quindi che la voce di Salvini stona rispetto a quelle degli alleati. Ecco allora che, secondo i bene informati, il colloquio Meloni-vice sembra sia servito proprio a ricompattare le fila. Anche perché il piano di riarmo risponde in buona parte alle richieste italiane di per avere margini sui conti pubblici per aumentare le spese per la difesa e Meloni non è intenzionata a vedere sfumare tutto. Quali saranno le ricadute sul piano pratico è presto per dirlo, ma i nodi si scioglieranno nelle prossime ore.

Fonte : Today