Serbia, rissa e lancio di fumogeni al Parlamento di Belgrado: ci sono feriti

Durante il primo giorno della sessione legislativa, membri dell’opposizione serba hanno acceso razzi e sparato gas lacrimogeni a sostegno delle proteste contro la corruzione. La presidente del Parlamento Ana Brnabic ha risposto: “La vostra rivoluzione è fallita e questo Paese vivrà”. Tre deputate sono rimaste ferite nei tumulti, una incinta all’ottavo mese. Manifestazioni di studenti e lavoratori anche fuori il Parlamento

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Tensione a Belgrado per le proteste scoppiate all’interno del parlamento serbo da parte dei deputati dell’opposizione subito dopo l’inizio della nuova sessione dell’Assemblea. L’intervento della presidente del parlamento Ana Brnabic e la successiva approvazione dell’ordine del giorno dei lavori sono stati interrotti da cori e fischi di disapprovazione con lancio di petardi e fumogeni. “Ci potete uccidere, potete contrastarci in tutti i modi, ma non potete fermare la Serbia nel suo percorso di sviluppo e successo. Nessuno potrà fermare questa Serbia!”, ha urlato la presidente Ana Brnabic avvolta dal fumo. Ci sono state anche colluttazioni fra esponenti delle opposte fazioni. “La vostra rivoluzione è fallita e questo Paese vivrà, questo Paese funzionerà e questo Paese continuerà  a vincere” ha affermato Brnabic secondo quanto riportato dalla tv serba.

Tre deputate ferite al Parlamento di Belgrado

Tre deputate sono rimaste seriamente ferite negli incidenti scoppiati oggi nel Parlamento serbo a Belgrado, dove le opposizioni hanno duramente contestato la presidente dell’Assemblea Ana Brnabic e l’intero governo, interrompendo i lavori. Le tre donne, una delle quali all’ottavo mese di gravidanza, sono state soccorse e trasportate d’urgenza in ospedale a bordo di ambulanze. I sintomi sono forte intossicazione da fumo, traumi di varia natura e ferite al volto provocate dalle esplosioni dei petardi. 

Proteste fuori e dentro il Parlamento

Proteste anche in piazza da parte di studenti e lavoratori, con cortei e blocchi stradali a Belgrado, Novi Sad e altre località della Serbia. Una mobilitazione che va avanti da novembre, dopo il crollo alla stazione di Novi Sad (nord) che ha causato la morte di 15 persone. Un incidente attribuito all’incuria e alla mancanza di controlli da parte dell’amministrazione che ha portato alle dimissioni del premier Milos Vucevic a fine gennaio. Il  movimento di protesta prosegue mirando ai vertici del potere, a cominciare dal presidente Aleksandar Vucic. Altre grandi manifestazioni di protesta sono state annunciate per i prossimi giorni. 

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Fonte : Sky Tg24