Ray-Ban Meta è uno dei prodotti più di successo tra gli accessori della costellazione di servizi di Mark Zuckerberg. Questi occhiali intelligenti sono infatti mediamente più venduti delle loro controparti standard nei negozi di tutto il mondo. E così è in arrivo una speciale novità, una versione a tiratura limitata con scocca trasparente che lascia intravedere i componenti sottostanti, mettendo sul piatto un design differente da quello classico. L’annuncio è ormai imminente, ecco tutte le anticipazioni.
La versione trasparente e a edizione limitata degli occhiali intelligenti Ray-Ban Meta è prevista in una tiratura di appena 3000 paia, un numero molto limitato considerando che il lotto sarà diffuso su tutti i mercati globali. Per un rapido confronto, l’ultima edizione limitata (non trasparente) dei Ray-Ban Meta era stata di 7500 unità ed era andata rapidamente esaurita. È quindi verosimile immaginare come ognuno di questi occhiali avrà anche un numero di serie per certificare la sua esclusività e che potrebbero diventare anche oggetti da collezione tech. Secondo quanto anticipato da alcune fonti come per esempio The Verge, sembra che questi occhiali trasparenti potrebbero anche godere di una collaborazione con qualche casa di moda o famoso designer ma questo dettaglio è ancora da scoprire appieno. Al momento non sono ancora stati resi noti i prezzi di vendita né l’uscita vera e propria ma c’è una pagina dedicata sul sito con la possibilità di ricevere una notifica appena tutto sarà ufficiale; si intravedono anche gli occhiali, come da screenshot qui sotto.
Sono piuttosto popolari i gadet che adottano questa soluzione, che permette di osservare i componenti che sono nascosti all’interno della struttura, in questo caso nella montatura e nelle stanghette. Gli utenti interessati dovranno quindi affrettarsi per non perdere l’opportunità di assicurarsi un paio degli occhiali in edizione limitata. In caso contrario si può sempre puntare sulla versione standard che presto dovrebbe accogliere anche più funzionalità basate su intelligenza artificiale anche in Europa oppure puntare sulle ottime alternative, peraltro spesso anche più smart.
Fonte : Wired