Vi porto nel oceano di acqua su Marte

Quattro miliardi di anni fa Marte era un pianeta molto diverso dal deserto di sabbia rossa che conosciamo oggi. Aveva infatti una densa un’atmosfera, un clima caldo e ampia disponibilità di acqua liquida superficie. Addirittura un vero e proprio oceano, con spiagge sabbiose i cui resti oggi giacciono sepolti a decine di metri di profondità nel sottosuolo marziano, come ha scoperto la sonda cinese Zhurong, grazie a una serie di misurazioni radar analizzate di recente in uno studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences.

Le immagini radar sono state riprese dal rover cinese nel 2021 durante la sua missione di un anno nell’area a Sud di Utopia Planitia, il principale bacino d’impatto di Marte, ritenuto da molti scienziati la possibile sede di un oceano nel lontano passato del pianeta. Il rover ha utilizzato uno strumento noto come ground penetrating radar (Gpr), capace di sondare il sottosuolo fino a una profondità di 80 metri, e di identificare la presenza di caratteristiche salienti, come ad esempio il confine tra strati differenti di roccia.

marte acqua

È così che gli autori dello studio, un team di ricercatori americani e cinesi, sono riusciti identificare uno spesso strato di roccia dalla forma peculiare, che si snodava per tutti i quasi due chilometri percorsi dal rover lungo quella che le immagini satellitari hanno fatto ipotizzare rappresentasse l’antica riva di un oceano marziano oggi scomparso. Con le immagini radar i ricercatori hanno potuto calcolare persino la dimensione delle particelle che compongono lo strato roccioso, identificate così come granelli di sabbia. La composizione sarebbe quindi stata compatibile con quella delle dune formate dal vento sulla superficie di Marte, ma la forma del deposito ha lasciato perplessi i ricercatori.

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“Quelle strutture non sembravano dune di sabbia – conferma Michael Manga, ricercatore dell’Università della California che ha contribuito allo studio – ed è a quel punto che abbiamo iniziato a pensare ad un oceano. L’orientamento delle strutture è parallelo a quello che avrebbe avuto l’antica riva. Orientamento e pendenza sono quindi perfetti per supportare l’idea che ci sia stato un oceano per un lungo periodo di tempo, e che questo abbia creato delle spiagge di sabbia”.

Per creare delle spiagge però non basta un grande bacino di acqua. Servono sedimenti, e fiumi che li trasportino in mare e li ridistribuiscano lungo le coste. “La presenza di questi depositi implica che almeno una buona parte del pianeta deve essere stata idrogeologicamente attiva per un periodo prolungato di tempo, in modo da rifornire questa costa di acqua, sedimenti e potenziali nutrienti”, spiega Benjamin Cardenas, della Pennsylvania State University. “Le coste sono solitamente un ottimo posto per cercare tracce di antiche forme di vita. Si ritiene che le prime forme di vita sulla Terra siano nate in un luogo simile a questo, tra aria e acque basse”.

Non è la prima volta che vengono individuate prove credibili della presenza di bacini di acqua liquida sulla superficie di Marte. Perseverance ad esempio le ha trovate nel cratere di Jezero. E Curiosity ha fatto lo stesso di recente nel cratere di Gale. In entrambi i casi però si tratterebbe dei resti di antichi laghi, e non di grandi oceani come quello scoperto grazie ai dati della sonda cinese.

Fonte : Today