L’ex Liverpool McAteer e i pensieri suicidi: “Fallo, fallo! No, no! Lottavo col volante dell’auto”

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L’ex centrocampista del Liverpool e della nazionale irlandese Jason McAteer ha raccontato quanto sia andato vicino al suicidio mentre percorreva un tunnel a tutta velocità con la macchina: la lotta con se stesso per non sterzare e farla finita.

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Non importa che tu abbia soldi per vivere bene, non importa che tu goda di buona salute, non importa niente: quando finisci di giocare a calcio ad alto livello, dentro si apre una voragine, un vuoto così difficile da colmare che si può arrivare al punto di pensare di farla finita. Di più, di trovarsi a un piccolo impercettibile gesto dallo schiantarsi contro la parete di un tunnel con la propria macchina lanciata a tutta velocità. Sarebbe bastato uno scarto col volante e per Jason McAteer il suicidio sarebbe stata cosa fatta. L’ex centrocampista del Liverpool (ci ha giocato tra il 1995 e il 1999) ha raccontato in lacrime quanto gli manchi il calcio giocato oggi che ha 53 anni e occasionalmente fa l’opinionista in TV: “Mi manca tutto, non c’è nessun problema nella vita durante quei 90 minuti“.

Jason McAteer, depressione e pensieri suicidi dopo il ritiro dal calcio

Nella sua chiacchierata con l’ex difensore di Inter e Manchester United Mikael Silvestre, nel podcast ‘Tales, Tears and Trophies’ di beIN Sports, McAteer ha parlato apertamente dei suoi problemi di salute mentale dopo il ritiro dal calcio. Jason ha giocato un centinaio di partite per il Liverpool nel corso di un’ottima carriera, che lo ha visto brillare anche con le maglie di Bolton, Blackburn, Sunderland e Tranmere, prima di appendere gli scarpini al chiodo nel 2007. L’ex nazionale della Repubblica d’Irlanda ha lottato contro depressione e pensieri suicidi dopo il ritiro, faticando ad adattarsi alla sua nuova vita lontano dai riflettori degli stadi.

Jason McAteer assieme a Stan Collymore ai tempi del Liverpool

Jason McAteer assieme a Stan Collymore ai tempi del Liverpool

McAteer, che adesso lavora sporadicamente come opinionista, è scoppiato a piangere mentre raccontava di aver quasi rischiato di togliersi la vita schiantandosi intenzionalmente con l’auto, spiegando che stava “combattendo contro se stesso per non farlo” mentre si recava a prendere suo figlio Harry. “Non avevo uno scopo – ha detto McAteer – Per quanto riguarda la TV, non lavoravo tutti i giorni della settimana, forse uno o due volte a settimana. Era molto sporadico. Giorni e giorni e giorni senza niente da fare“.

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Il racconto del quasi suicidio sotto il tunnel: “Fallo”, “No”

Poi il racconto del momento in cui la sua vita sarebbe potuta finire per sempre: “Sono arrivato al tunnel tra Wirral e Liverpool perché mio figlio, con cui avevo mantenuto questo rapporto in circostanze difficili, viveva dall’altra parte del tunnel. Stavo guidando nel tunnel – e mi sconvolge perché mi riporta a quel momento – e mentre passavo dalla luce del giorno a quella del tunnel, ricordo di aver pensato tra me e me, potrei semplicemente far girare la macchina qui e finirla. È così facile. E stavo lottando con me stesso per non farlo. Stavo lottando, ‘Fallo, fallo, fallo, fallo’. E io dicevo, ‘No, no’. E lottavo contro il volante. E ricordo di essere arrivato verso la fine del tunnel e la luce del giorno si stava aprendo, e uscendo dal tunnel pensavo: ‘Grazie a Dio, solo grazie a Dio’“.

McAteer nel corso del podcast con Silvestre

McAteer nel corso del podcast con Silvestre

Sono andato a prendere mio figlio e l’ho portato ai campi, poi sono tornato a casa e sono arrivato a casa di mia madre, che viveva a 10 minuti dietro l’angolo. Ho bussato alla sua porta e ricordo di aver detto: ‘Non ce la faccio più’ – ha continuato McAteer, cercando di far capire il vuoto che si è creato quando si è ritirato dal calcio – Tutto era andato. Non mi manca qualcosa, mi manca tutto del gioco. Semplicemente correre fuori, libero su un campo da calcio. Non c’è nessun problema lì. Niente nella vita è un problema per quei 90 minuti. È semplicemente il meglio, è semplicemente il meglio“.

McAteer, che ha parlato apertamente della sua lotta contro la depressione anche nella sua autobiografia del 2017, ha poi esortato gli organi di governo a sostenere maggiormente i calciatori in pensione mentre si adattano a una nuova vita senza calcio giocato.

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Fonte : Fanpage