Alcune case farmaceutiche hanno citato in particolare i tagli del Doge al National institutes of health (Nih), un’agenzia del dipartimento della Salute che destina decine di miliardi di dollari per la ricerca e lo sviluppo di farmaci alle aziende e alle università in tutto il mondo.
Un’altra società del settore sanitario, Clover health, ha dichiarato che il Doge sta creando “pressioni e incertezze“ sul bilancio federale degli Stati Uniti, che dal suo punto di vista “potrebbero avere un impatto negativo sull’ambiente economico e ridimensionare la spesa sanitaria e le questioni relative all’assistenza clinica“.
Alcuni documenti depositati alla Sec paventano inoltre la possibilità che Trump riveda le normative esistenti in materia di farmaci, costringendo le aziende a investire più tempo e denaro per conformarsi. Un recente ordine esecutivo del presidente americano in particolare prevede un’ampia deregolamentazione in tutte le agenzie federali, un approccio condiviso dal nuovo segretario alla Salute Robert F. Kennedy Jr. (che ha proposto a sua volta tagli al budget).
Nessuna certezza
Recentemente il Doge ha congelato fondi da 1,5 miliardi di dollari destinati ricerca medica, sbloccandone una parte in un secondo momento. Questo tira e molla ha alimentato l’incertezza delle aziende sul futuro sostegno del governo degli Stati Uniti alle loro attività. iBio, una società con sede a San Diego che si occupa di trattamenti a base di anticorpi contro l’obesità e i disturbi cardio-metabolici, ha dichiarato che al momento “non è chiaro” come la politica sanitaria di Trump influenzerà i finanziamenti per la ricerca. “Abbiamo richiesto sovvenzioni governative per sostenere alcune delle nostre attività di ricerca e sviluppo dei prodotti in fase di test – spiega iBio –. Se non otterremo le sovvenzioni richieste o altre, attualmente non prevediamo di svilupparne molti“.
Anche l’azienda di editing genomico Beam therapeutics ha avvertito gli investitori che “ritardi o cancellazioni di studi clinici come conseguenza degli sforzi dell’amministrazione Trump per ridurre i finanziamenti alla ricerca medica da parte del Nih” potrebbero compromettere la capacità di “commercializzare” i farmaci che sta sviluppando.
Verve therapeutics, una società che produce farmaci genetici per le malattie cardiovascolari, riporta che lo sviluppo dei suoi prodotti potrebbe essere ritardato o interrotto a causa delle recenti decisioni di Trump. L’azienda aggiunge che lo stop voluto dal presidente ai fondi federali per le aziende private che adottano politiche di diversità, equità e inclusione è in diretto conflitto con una legge del 2022, che impone alle aziende farmaceutiche di coinvolgere “popolazioni di pazienti più eterogenee” negli studi clinici. Ciononostante la casa afferma di aver dovuto rimuovere dal proprio sito web i piani di diversificazione degli studi clinici e che potrebbe quindi incontrare “ritardi o difficoltà” nel trovare pazienti. Tutto questo, sostiene, potrebbe rallentare o bloccare le approvazioni ai suoi farmaci da parte della Fda .
Nei rapporti inviati alla Sec molte aziende hanno anche scritto che i nuovi dazi varati da Trump potrebbero aumentare i costi delle operazioni o influenzare le catene di approvvigionamento, così come i tagli a Medicare e Medicaid, i principali programmi di salute pubblica statunitensi. Ma a preoccupare il settore è anche la prospettiva che Trump possa abrogare o rimpiazzare l’Affordable care act (Aca) – la riforma sanitaria introdotta dall’ex presidente Barack Obama – come aveva già tentato di fare nel corso del suo primo mandato.
Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.
Fonte : Wired