Barcellona. Quali sono le sfide che ostacolano il progresso digitale del continente europeo e quali, invece, le strategie per aumentare la connettività e creare un’Europa digitale sostenibile e inclusiva? Se ne è parlato a Barcellona, sul Main Stage del Mobile World Congress 2025, quando i CEO di Vodafone, Telefónica, Orange e Deutsche Telekom si sono incontrati per discutere di come agire per rafforzare la competitività dell’Europa.
«Se mi chiedete come sta andando in quella che ormai è diventata una gara globale per la competitività, è giusto dire che l’Europa non sta vincendo». A parlare è Margherita Della Valle, amministratrice delegata del gruppo Vodafone dal 2023, che durante il suo intervento stigmatizza i problemi del Vecchio Continente: «Siamo in Europa con il Mobile World Congress – spiega – perché nei primi tempi della connettività digitale, nei primi tempi del GSM e nell’era del 2G, l’Europa era leader mondiale. Ora, nell’era del 5G – continua – l’Europa è in ritardo: uno studio pubblicato la scorsa settimana diceva che in Europa il 5G standalone è disponibile per i nostri clienti solo il 2% delle volte». Una condizione che ci posiziona alle spalle non solo di Stati Uniti o Cina, «ma anche di un numero crescente di Paesi a basso e medio reddito».
Questo mentre negli stand della più grande fiera mondiale della tecnologia mobile già da un paio di anni si parla di reti 6G. Ma perché il ritardo dell’Europa è un problema serio e di tutti, non solo delle TLC? Innanzitutto perché «avere una buona connettività digitale è fondamentale per garantire la crescita economica», spiega Della Valle. E poi perché c’è il rischio sempre più concreto di creare quelle che lei definisce “dipendenze digitali”: «L’Europa è sempre più acquirente di tecnologia piuttosto che produttore – afferma la CEO Vodafone – e se prendiamo l’esempio del cloud, il mercato è fatto da una manciata di aziende non europee molto grandi che stanno gradualmente diventando dominanti in alcune aree della connettività, come i cavi sottomarini. Si potrebbe persino immaginare – continua – uno scenario in cui tra qualche anno gli operatori europei dovranno chiedere agli hyperscaler (i data center più grandi, ndr) di farsi carico di parte del loro traffico telefonico; tuttavia non deve per forza andare così, e abbiamo le capacità per cambiare questa prospettiva».
Del resto, il mercato delle TLC europee è ancora solido: messe assieme, le quattro compagnie presenti sul palco del MWC connettono oltre 300 milioni di clienti e, come ricorda Della Valle, «investiamo ogni anno oltre 20 miliardi non solo nel 5G, ma in tutte le aree della connettività, dai cavi sottomarini fino ai satelliti. Impieghiamo anche, e questo è forse meno noto, migliaia di esperti di sicurezza perché dobbiamo connettere i nostri clienti in modo sicuro – aggiunge la CEO di Vodafone – Abbiamo più specialisti della sicurezza nelle nostre aziende di quanti ne possiate trovare nel quartier generale della NATO».
Riassumendo, la situazione non è favorevole ma ci sono i mezzi per uscire dall’impasse. Come? Per Margherita Della Valle si deve lavorare su due fronti: da un lato, mettendo a frutto la capacità di innovare delle aziende TLC europee; dall’altro, aumentando gli investimenti per creare un ambiente adatto in cui far scalare l’innovazione. «Abbiamo il know-how, abbiamo l’esperienza e alcuni dei migliori talenti delle telecomunicazioni sono nelle nostre aziende, in Europa – chiarisce – Solo un mese fa nel nostro continente c’è stata la prima chiamata al mondo via satellite tra due normali telefoni cellulari da un’area senza copertura mobile. E collettivamente, lavoriamo e collaboriamo all’innovazione».
Fonte : Repubblica