Cani e gatti convivono in molte situazioni, non solo nelle nostre case ma anche e soprattutto in natura. Chi ha viaggiato in alcuni paesi del cosiddetto “Sud del mondo” non è difficile che abbia visto cani e gatti liberi dividersi il territorio, sonnecchiando a pochi metri di distanza e che qualche volta interagiscono, mediamente non con un atteggiamento particolarmente socievole l’uno nei confronti dell’altro ma senza grande conflittualità.
Ma vivere in natura è cosa diversa rispetto appunto a dover condividere uno spazio ristretto come gli appartamenti in cui la maggior parte di noi vive nelle città d’occidente. Soprattutto se uno dei due è già inserito nel sistema familiare, l’ingresso dell’altro potrebbe essere complicato, sebbene dipende dalla singola personalità di entrambi gli animali.
Nel caso in cui siate intenzionati, avendo un cane già in famiglia, ad introdurre anche un gatto nel vostro gruppo ristretto, è bene fare alcune valutazioni pre adozione e capire se Fido accetterà o meno la presenza di un altro animale tra di voi.
I 5 consigli per abituare il cane alla presenza di un gatto in casa
Come ha precisato l’esperta in relazione uomo-gatto Sonia Campa su Kodami: “I fattori che entrano in gioco rispetto a come procedere nelle presentazioni e come comportarsi nei giorni successivi al primo incontro sono tantissimi come le età, il luogo in cui si vive, le esperienze pregresse, il carattere di entrambi. Queste sono solo alcune delle variabili da prendere in considerazione”.
Per tanto i consigli che seguono devono essere utili per essere poi calati nelle singole situazioni. Consultare un educatore o un istruttore cinofilo (a seconda dell’età del cane) che abbia già competenza in questo tipo di inserimenti è sicuramente la strada migliore per valutare l’effettiva compatibilità tra cane e gatto.
- Età del gatto – Ecco, partiamo proprio da questo elemento che può essere davvero importante perché le cose vadano bene, soprattutto se il gatto che sta arrivando nella vostra casa è cucciolo. Ciò perché i gattini sono più predisposti – mediamente – a interagire con altri animali mentre soggetti adulti o addirittura anziani hanno già sperimentato altre esperienze e potrebbero avere decisamente poca voglia di mettersi in gioco ancora.
- Valutare la razza o la tipologia di cui fa parte il cane – In linea di massima cani con una forte motivazione predatoria non gradiranno la presenza del felino in casa. Come sempre precisiamo che anche questo dipende da soggetto a soggetto ma bisogna anche conoscere le caratteristiche genetiche del proprio compagno canino, onde evitare che il movimento del gatto, prima che vi sia una vera amicizia tra di loro, lo istighi all’inseguimento e relativo poi attacco predatorio.
- Dare tempo e spazio a entrambi – Un cane che ha tutta la ‘tana’ per sé, anche se dipende dal carattere del singolo e pure dalle motivazioni di razza, ha bisogno di tempo per accettare il nuovo inquilino e lo stesso vale per il gatto che è appena arrivato. Favorite dunque l’interazione naturale tra di loro, ovviamente monitorando la situazione. “Siate accoglienti e pazienti con il vostro cane – ha precisato l’istruttore cinofilo Luca Spennacchio su Kodami – cercando di facilitagli il processo di ambientamento: predisponete un’area di riposo ad hoc, stabilite un punto per bere e mangiare e assicuratevi che trovi il comfort pratico ed emotivo di cui ha bisogno”. Al gatto garantite anche e soprattutto l’accesso a luoghi della casa posti in alto, ovvero la possibilità ad esempio di poter salire sulle librerie in modo tale da tenere le distanze e avere una via di fuga e poter osservare ciò che accade da una postazione privilegiata: in alto appunto, che i mici apprezzano molto.
- Evita di metterti in mezzo o di accovacciarti – In prima fase, quando introduci il gatto in casa, puoi optare per un cancelletto che divida le aree di soggiorno di entrambi e, soprattutto, evita di mostrare al cane il gatto mentre lo tieni in braccio o ti sei messo alla loro altezza. «I tentativi di far familiarizzare i due animali magari accovacciandosi per invitare il cane ad avvicinarsi, o semplicemente mettendosi in mezzo e trattenendoli sono cose da evitarsi assolutamente – ha precisato Campa – Men che meno tenere il gatto dentro ad un trasportino e lasciando che il cane ci si avvicini come purtroppo si vede fare spesso. Il gatto si sente predato e imprigionato, questo non favorirà certo un buon rapporto con il cane. Queste situazioni non fanno altro che generare più ansia. È necessario creare attorno al gatto un ambiente che gli consenta di esprimere le sue strategie di valutazione e interazione, che solitamente si basano su un avvicinamento molto graduale”.
- Osserva i segnali del tuo cane e anche del gatto – Se i due iniziano a condividere gli spazi, le risorse e le attenzioni senza causare conflitti, vuol dire che si sono reciprocamente accettati e che possono convivere pacificamente. In alcuni casi, potrebbero addirittura leccarsi a vicenda
Cosa fare se si hanno difficoltà nel farli convivere
Non si dovrebbe proprio arrivare al punto in cui i due animali hanno difficoltà a convivere. Significa che non si è fatto un precedente lavoro per comprendere, come abbiamo descritto, se vi erano le condizioni per poter dare vita a questa convivenza.
Nel caso però in cui, purtroppo, vi troviate in questa situazione per rispondere accuratamente a questa domanda bisognerebbe sapere chi tra cane o gatto ha più difficoltà per poter agire sui singoli individui e non dare consigli generali che, decisamente, non possono essere elargiti. Diffidate dunque di chi vi dà soluzioni senza aver conosciuto la sistemica familiare e non aver valutato la vostra situazione nello specifico.
In conclusione, le parole dell’esperta sono quelle più importanti da ricordare: “La creazione di un legame tra cane e gatto non è un evento ma un processo. Richiede tempo e va molto al di là di cosa si fa: conta molto più il come”.
Fonte : Fanpage