Dazi degli Stati Uniti a Messico e Canada, sono illegali?

Il mercato statunitense acquista molte materie prime dal Messico. Un prodotto che viene fabbricato negli Stati Uniti e che non sarebbe colpito dai dazi [direttamente], vedrà comunque cambiare il suo costo di produzione a causa dell’aumento dei costi della catena di approvvigionamento” aggiunge Gutiérrez, secondo cui i tributi varati da Trump “mettono a rischio la catena produttiva del Nord America, una delle più integrate a livello globale. Minacciano i posti di lavoro e ci rendono meno efficienti e resistenti alla concorrenza di altre economie, come la Cina“.

Monica Lugo, ex negoziatrice del T-Mec e di altri accordi di libero scambio, sottolinea che “l’imposizione di dazi del 25% è una palese trasgressione dell’accordo commerciale tra i tre paesi“.

Le reazioni

In una conferenza stampa di lunedì 3 marzo la presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha ribadito che il suo governo continuerà a dialogare con l’amministrazione statunitense per affrontare le questioni commerciali e di sicurezza alla base dei dazi, invitando alla calma e assicurando che il suo paese è pronto a rispondere a qualsiasi misura adottata dal suo principale partner commerciale. Cina e Canada hanno invece optato per una reazione meno conciliante, imponendo a loro volta dazi alle merci provenienti dagli Stati Uniti.

Ad ogni modo, l’analista economico Roberto Aguilar non esclude che anche il Messico potrebbe rispondere con dazi mirati nei confronti di stati chiave degli Stati Uniti che hanno forti relazioni commerciali con i fornitori messicani, cercando di minimizzare l’impatto inflazionistico. “È meglio raggiungere accordi prima di entrare in una guerra commerciale. Le autorità messicane dovrebbero negoziare e affrontare le reali preoccupazioni di Trump, come il traffico di fentanyl e la migrazione, con misure permanenti e non solo con azioni temporanee. Sarebbe inoltre necessario invertire le modifiche legislative che generano incertezza e sfiducia tra gli investitori“, ha commentato Aguilar.

Secondo Lugo tuttavia il vero problema è rappresentato dal fatto che le misure statunitensi “generano una mancanza di produttività. Gli Stati Uniti hanno cambiato politica senza un periodo di transizione”. “Si genererà un circolo vizioso con perdite di posti di lavoro e di produttività. Se queste tariffe dureranno più di un mese, potrebbero avere un effetto catastrofico sull’economia messicana“, dice l’ex negoziatrice, secondo cui sarà l’economia cinese a trarre i maggiori benefici dalla situazione. “La Cina si sta godendo tutto ciò che sta accadendo tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali. La perdita di occupazione, produttività e soprattutto competitività a livello internazionale favorisce il paese asiatico, purtroppo, nel medio e breve termine“, afferma Lugo.

Questo articolo è apparso originariamente su Wired en español.

Fonte : Wired